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Al via il depuratore che si fa beffe della siccità

Oggi giornata mondiale dell'Acqua, secondo il rapporto dell'Onu ogni anno il consume di acqua nel pianeta aumenta dell'1% e l'aeroporto di Venezia ha scelto queste ore per inaugurare un impianto che depura le acque reflue della stazione aeroportuale fornendo tutta l'acqua utile all'uso non potabile. L'impianto è costato cinque milioni e settecento mila euro ed è un esempio di economia circolare

Nella Giornata Mondiale dell’Acqua, l‘aeroporto di Venezia inaugura il nuovo depuratore delle acque reflue che permette il loro utilizzo per usi non potabili, minimizzando così il consumo di acqua potabile. Il nuovo depuratore sostituisce il precedente ed è un modello di applicazione di economia circolare, con caratteristiche di ultima generazione adottate anche in vista dei futuri incrementi di traffico dello scalo.

L’infrastruttura si iscrive nell’impegno di SAVE per la salvaguardia dell’acqua, tra le cui attività rientra il bacino di laminazione di recente attivato finalizzato alla tutela del territorio limitrofo.

“Oggi giornata mondiale dell’acqua. Quanto è importante questo impianto per il futuro e per la gestione?”

Opinioni sul via al depuratore per la siccità

Le parole di Davide Bassano, Direttore Sostenibilità Gruppo Save: “Quest’impianto è un impianto nuovo che funziona da qualche giorno, sostituisce un precedente impianto. Tratta tutta la fognatura dell’aeroporto quindi tutti i passeggeri e i lavoratori che lavorano in aeroporto e ha la grandissima particolarità e vantaggio ambientale che consente il recupero dell’acqua”.

“Quest’impianto arriverà a trattare a regime durante l’anno una portata di 420-430.000 metri cubi che sono tantissimi tanto per dare un dato, una dimensione fisica paragonabile a circa 165-170 piscine olimpioniche. Quindi quelle da 70 metri e dovrebbe abbattere, lo abbiamo fatto per questo, del 30% i consumi di acqua potabile perché col recupero dell’acqua riusciremo a sostituire quello che oggi è il prelievo di acqua potabile per tutti gli altri utilizzi senza ovviamente sprecare una risorsa preziosa come appunto l’acqua”.

La Responsabile di Veritas

Le parole di Patrizia Ragazzo, Responsabile Ricerca Veritas: “Questo è un esempio meritevole da copiare, da trasferire, un modello esemplare di economia circolare applicata. Io mi auguro perché è fondamentale che altri soggetti di questo calibro ma anche di più piccolo calibro nel nostro territorio di tutti i territori in realtà possano mettere in pratica progetti concreti come questo in cui l’acqua viene risparmiata, tesaorizzata e riutilizzata soprattutto le realtà industriali”.

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