Per Adriano Scantamburlo, autore di “Natale di un tempo” il periodo delle feste era annunciato dall’arrivo delle statuine di gesso che apparivano sulla vetrina del negozio di frutta e verdura del suo paese. affascinato da quelle piccole sculture, iniziò a riprodurre il suo presepe personale a casa, rivestendo di carta le montagne e tutto lo spazio disponibile con casette, ponti e statue sempre nuove, grazie alla mancia della domenica. Ha allestito inoltre la mostra sui mini presepi a Sambruson di Dolo: guarda il servizio
Il presepe di Adriano Scantamburlo
“Sono riuscito ad avere ed arricchire il mio presepe anno dopo anno. Alla fine, quando ho preso la doppia mancia, sono riuscito a completare il presepe anche con i Re Magi. Ma quell’anno si sono diffuse le statine di plastica, e quelle di gesso sono praticamente scomparse dalla circolazione”.
Adriano sentiva che quelle statuine non lo emozionavano, e quindi ha sempre continuato a realizzare il suo presepe tenendo fede alle sue vecchie e immancabili statuine. Una tradizione, la sua, che ancora in pochi ricordano e mettono in pratica. “Alla fine mancano ancora i Re Magi di gesso, che non sono mai riuscito a comparare. Ma fa lo stesso, perchè io so che prima o poi torneranno”.