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Viceministro dell’Economia parla delle banche venete

Viceministro Enrico Zanetti: la situazione delle banche in Italia e nel Veneto.

L’intervista ad Enrico Zanetti, viceministro dell’economia e segretario nazionale Scelta Civica, verte sulla situazione delle banche venete. Zanetti dichiara che le banche italiane non sono state causa della crisi, come invece in altri paesi, bensì vittime della crisi. Il viceministro afferma che non si deve pensare di andare contro le banche, ma piuttosto di aiutarle in quanto un aiuto a loro equivale, secondo il viceministro, ad un aiuto anche i cittadini. Se il compito del governo è però anche quello di assicurarsi che ci siano dei controlli sull’operato delle banche, e non solo aiutarle a danno fatto, allora i controlli sull’operato della Banca di Vicenza non sono stati sufficienti o sufficientemente tempestivi. Il percorso parlamentare che dovrebbe portare all’ istituzione di una Commissione d’Inchiesta è stato avviato, dice Zanetti, anche per giudicare se l’intervento di Banca Italia stessa non sarebbe dovuto arrivare prima. L’iter parlamentare è iniziato, ma non avanza certo speditamente.
Ritorna anche a molti in mente l’escamotage per il salvataggio di Banca Etruria, diretta dal padre del ministro Boschi. A questa inevitabile reminiscenza Zanetti risponde che l’intervento in quel caso necessitò di essere estremo, ma che non ci sono assolutamente i presupposti per la sua applicazione nella situazione veneta. Di Banca Etruria fu possibile salvare solo la parte sana: i conti correnti, le polizze sulla vita, dipendenti e fornitori furono protetti, ma azzerati senza possibilità di recupero i valori di obbligazioni e azioni.
Un problema del sistema bancario, sostiene Zanetti, sono le troppe e troppo piccole banche del territorio. Quando sono troppo piccole e così numerose sono esposte alle intemperie. Rispettare le autonomie territoriali, ma agevolare un processo di integrazione è la via di azione auspicata dal viceministro.
Zanetti parla anche del progetto #MenoTasse di Scelta Civica. Già tolta la tassa della prima casa, scenderà dal 1° gennaio 2017 anche la tassa sulle imprese societarie. Per il 2018 è prevista la riduzione dell’IRPEF.
Certo è, dice Zanetti, che i risultati di questa riforma, positivi o negativi che siano, si vedranno negli anni e non nell’immediato.

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