Cronaca

Venezia, arrestata giovane borseggiatrice incinta

Giovane borseggiatrice incinta è data arrestata dai Carabinieri di Venezia in zona Campo San Luca. E’ una nomade di origine bosniaca, residente a Milano

I Carabinieri del Nucleo Natanti, nell’ambito dei servizi di contrasto ai reati predatori in centro storico, ieri sera, hanno inferto un ulteriore colpo alla banda di giovani ragazze in stato interessante (condizione per la quale, generalmente, quando arrestate riescono comunque ad evitare il carcere) provenienti da vari campi nomadi del centro-nord Italia, dedite al borseggio dei turisti.

Infatti, avuta notizia della possibile presenza in zona di alcune giovani nomadi, atteso che in particolare una di esse risultava essere latitante perché si rendeva irreperibile nonostante condannata con pena definitiva a quasi 4 anni di carcere per reati simili commessi anche quando era minorenne, i militari attivavano una serie di servizi in zone della città dove generalmente è maggiore l’incidenza del particolare reato.

Ed in effetti i carabinieri del Nucleo Natanti, in zona Campo San Luca, si accorgevano di una colluttazione in atto tra un turista straniero e una giovane borseggiatrice in stato di gravidanza. Intervenuti immediatamente, appuravano che si trattava di Hamidovic Paola, di 25 anni, di origine bosniaca, residente a Milano presso un campo nomadi, che, scoperta mentre tentava di borseggiare la vittima, reagiva violentemente. I carabinieri sopraggiunti recuperavano la refurtiva che, dopo la formalizzazione della denuncia e la raccolta delle testimonianze e altre fonti di prova per la ricostruzione dei fatti, veniva restituita al legittimo proprietario, mentre la nomade veniva accompagnata in caserma per le ulteriori indagini.

Negli uffici del comando di San Zaccaria, dopo gli accertamenti sulle impronte digitali e sulle risultanze delle banche dati delle forze di polizia, veniva riscontrato che giovane borseggiatrice aveva numerosi alias, per diverse segnalazioni conseguenti a precedenti controlli nonché numerosissimi precedenti penali e di polizia per furti e rapine, in relazione ad alcuni dei quali pendeva a suo carico un ordine di carcerazione per scontare 3 anni e oltre 11 mesi di carcere per reati commessi anche quando era minorenne e in relazione ai quali finora era riuscita a evitare la reclusione o a differirla rendendosi irreperibile ovvero in quanto incinta (al momento del fermo, infatti, era alla quarta gravidanza).

Contattati i colleghi della Stazione di Milano Musocco, detentrici del provvedimento di cattura, i carabinieri provvedevano a trarla in arresto in esecuzione dell’ordine di carcerazione avvisando il P.M. presso il Tribunale dei Minorenni di Milano che lo aveva emesso e la locale procura, per gli aspetti di competenza. Quindi, in tarda serata, terminate le formalità di rito, la stessa veniva associata al carcere femminile della Giudecca.

Nella settimana, si tratta già della seconda ragazza proveniente dai campi nomadi milanesi, in stato interessante, sorpresa nel tentativo di borseggio in questo centro storico. Infatti, qualche giorno prima, una giovane del 1986 (O.S.) veniva sorpresa nei pressi del Ponte di Rialto mentre tentava di borseggiare un turista orientale, anche in quel caso non riuscendo nell’intento in quanto bloccata in tempo dai carabinieri che la deferivano all’autorità giudiziaria per tentato furto aggravato.

L’occasione può essere utile per richiamare ai lettori le misure minime di autotutela che ciascuno deve porre in essere quando frequenta località ad alta frequentazione con presenza di folle accalcate. E’ indubbio che tale tipologia di reato venga posta in essere da malviventi che approfittano della situazione e della possibile distrazione delle vittime, per sottrargli i propri beni che custodiscono in borse/tasche di facile raggiungimento.

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