Sicurezza. Lo Stato deve garantirla per i suoi cittadini, ma alcuni politici incitano verso un’altra direzione.
A Raccomandata Espresso, Eduardo Sivori torna sul tema della sicurezza. Molto spesso si occupano di questo importantissimo e delicato argomento persone che ne parlano senza cognizione di causa e, soprattutto, con troppa leggerezza. L’ultimo tra questi è stato un parlamentare che ha detto che il dovere di sicurezza è anche in capo ai cittadini che devono blindare le porte, mettere gli antifurto, le telecamere di videosorveglianza e fare abbonamenti con le imprese private di sicurezza. Ma come può un rappresentante dello Stato incitare i cittadini a non aver fiducia in esso e ad arranggiarsi da solo? E’ una cosa paradossale e porta a conseguenze che ciascuno può immaginare. E’ lo Stato ad avere il dovere di provvedere alla sicurezza, alla sanità, alla cultura e alle politiche sociali. Ogni volta in cui un privato fa qualcosa che lo Stato non può, o peggio, non vuole fare è una sconfitta. Una cosa del genere nell’ambito della sicurezza è ancora più grave, in quanto fa pubblicità alle ditte che lavorano nel settore e dà forza all’Antistato. Più i politici dicono cose del genere, più la gente si disaffeziona al loro ruolo di rappresentanti del popolo. Tutti i parlamentari, a parole, dicono di voler combattere l’Antistato, ma nei fatti dimostrano il contrario. Combattere l’Antistato, conclude Sivori, dovrebbe essere l’obiettivo a cui deve tendere una nuova classe politica nata della resistenza a una vecchia ormai finita che ci ha portati a toccare il fondo.
