Cultura e Spettacolo

Potrebbe essere lo sport ad evitarci la temuta “guerra dei bottoni”

Buone notizie dal mondo dello sport: secondo un accordo che verrà ufficializzato sabato dal Cio, le Coree sfileranno insieme alla cerimonia d’apertura delle prossime Olimpiadi invernali e daranno vita a un’unica squadra di hockey femminile. 

Come da tradizione, lo sport riesce a unire e potrebbe essere uno strumento utile a sciogliere le tensioni internazionali: il 9 febbraio, durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud, le due Coree sfileranno insieme sotto la bandiera della Corea unita, come è già successo ai Giochi di Sidney 2000, Atene 2004 e Torino 2006. Lo prevede uno degli accordi raggiunti dalle delegazioni dei due paesi nell’incontro odierno nel villaggio di Panmunjom, vicino al confine segnato dal 38/mo parallelo, dopo che lunedì era arrivato il via libera a un’orchestra di 140 musicisti del paese comunista, che si esibirà a a Gangneung, altra località interessata dalle gare, a 240 chilometri da Seul.

Come specifica una nota congiunta, la delegazione nordcoreana composta da 550 elementi (tra cui 230 cheerleader, una squadra dimostrativa di taekwondo e 150 atleti paralimpici), entrerà nei territori di Seul via terra, passando dall’area industriale di Kaesong chiusa dal febbraio 2016, dato che l’arrivo via mare sarebbe una violazione delle sanzioni multilaterali a cui è soggetto il regime di Kim Jong-un.

I due Paesi, inoltre, daranno vita a una squadra unica di hockey su ghiaccio femminile, una decisione che però va contro il volere di Sarah Murray, l’allenatrice della squadra del Sud, che ieri si è dichiarata contraria alla fusione poiché – suo dire- il livello tecnico della rappresentativa si abbasserebbe.

Ora si attende il consenso del Comitato olimpico internazionale, nella riunione di sabato 20 gennaio, a Losanna, che dovrà decidere anche le modalità di partecipazione ai Giochi degli atleti e dei funzionari nordcoreani, dal momento che i termini per l’iscrizione sono scaduti, nonché le questioni di protocollo relative a inno, bandiera, cerimoniale e divise. 

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