Cultura e Spettacolo

Restituito, dopo il restauro, il Crocifisso della Scuola Grande di San Marco

Restituito, dopo il restauro, il Crocifisso della Scuola Grande di San Marco
L’Ulss 12 Veneziana ha presentato oggi, dopo un accurato restauro, il Crocifisso ligneo della Scuola Grande di San Marco. Viene restituito così alla città quel Cristo in croce che un secolo fa ha vissuto con i degenti dell’Ospedale il dramma dei bombardamenti.
L’imponente Crocifisso è una pregevole opera del XVII secolo, policroma, realizzata da un intagliatore rimasto anonimo per la cappella della Sala Capitolare, cioè per la parte conclusiva della vasta Sala, che costituiva il luogo della liturgia e il fulcro rituale delle celebrazioni della Confraternita. Il Crocifisso si caratterizza per l’atteggiamento sofferente: è infatti quello che gli storici dell’iconografia definiscono un “Christus patiens”, con la testa reclinata, le mani contorte dal dolore, la ferita del costato sanguinante, secondo un’iconografia diffusa sull’onda della predicazione francescana.

All’inizio del Novecento, il crocifisso si trovava ancora nella Cappella della Sala Capitolare. Vegliava così in quegli anni direttamente sui degenti, poiché la Sala Capitolare era allora adibita a Reparto e affollata di malati. Durante la Grande Guerra, il 14 agosto 1917 la Scuola Grande fu bersaglio di un bombardamento austriaco, e un ordigno fra gli altri colpì l’angolo della Sala Capitolare: il tetto cinquecentesco crollò in parte; le travature si riversarono sulla Sala e sui malati accolti in quel momento. Insieme agli sfortunati degenti, morti e feriti in quella occasione, anche il crocifisso subì danni dall’esplosione e dall’onda di calore che lo investì.
Ai segni della sofferenza rappresentati dall’anonimo autore, si aggiunsero quelli inferti dall’onda di calore che colpì la grande opera lignea. Bolle e fioriture cosparsero il corpo del Crocifisso, e la mani vennero ulteriormente raggrinzite da segni di bruciatura.

Il Crocifisso, rimosso probabilmente dalla Sala Capitolare proprio in occasione del bombardamento, è stato ritrovato nel 2014 in un locale della vicina chiesa di San Lazzaro. Esposto per alcuni mesi nella Scuola Grande, è stato poi affidato dall’Ulss 12 Veneziana alle mani sapienti dei restauratori, d’intesa con la Soprintendenza ai Beni culturali di Venezia che ha seguito il recupero dell’opera fin dal ritrovamento. Restaurato dal laboratorio “Vita Restauri” grazie al contributo di “Serenissima Ristorazione”, gestore dei servizi di ristorazione del Civile, è stato oggi riconsegnato alla città nella Sala Capitolare della Scuola Grande di San Marco, sua originaria collocazione.
“E’ per noi emozionante oggi – ha detto il Direttore Generale dell’Ulss 12, Giuseppe Dal Ben – riconsegnare questo Crocifisso alla sua collocazione. Colpiti dalla sofferenza sua propria e da quella inferta anche a lui dalla guerra e dal bombardamento, siamo certi che ricomincerà a vegliare, come testimone della sofferenza, sull’Ospedale Civile di Venezia, sui degenti che ospita e che qui cercano assistenza e cura, e anche sulle tante persone che in questa struttura, a vario titolo operano per alleviare le sofferenze altrui”.

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