Cultura e Spettacolo

Adesso gli inglesi se la prendono anche con il pesto ligure!

Dopo il prosecco, qualche settimana fa, tocca adesso al pesto ligure salire sul banco degli imputati in Gran Bretagna: sarebbe troppo salato e farebbe male.

La ricetta è semplice: basilico, pinoli, olio d’oliva, parmigiano, pecorino e sale.Troppo sale! Dopo il prosecco, un altro tipico prodotto alimentare italiano – il pesto genovese – finisce sotto accusa nel Regno Unito: uno studio del Consensus Action on Salt & Health, che analizza la quantità di sale presente negli alimenti, ha definito il condimento ligure «dannoso per la salute», a causa dell’elevata quantità di sodio contenuta.

Lo ha riportato il Guardian, scrivendo che due tra le qualità di pesto più note hanno il 30% di sale in più rispetto all’acqua di mare: dalle analisi del CASH, emerge che il “No 1 Classic Basil Pesto” – best seller della Saclà, maggior distributore del prodotto oltre Manica – contiene il 18% di sale in più rispetto al 2009, mentre il “No 5 Organic Basil Pesto” addirittura il 32% in più. Quindi, con l’1,5 grammi di sale per porzione, entrambi sono più salati di un hamburger del McDonald’s.

Dall’Italia hanno risposto, prima il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, con questo tweet e poi il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che, con un quest’altro tweet, ha spedito ai giornalisti inglesi un cesto colmo di vasetti del condimento. Sempre secondo il Guardian, il CASH ha analizzato 75 diverse marche di pesto e tutte registrano una concentrazione di sodio che va dai 2 ai 2,5 grammi per 100 grammi.

Insomma, i britannici bocciano il nostro pesto! Di tutt’altro avviso l’azienda tricolore Saclà: «Noi selezioniamo basilico fresco italiano e ingredienti controllati di alta qualità nel rispetto della tradizione italiana. Rivediamo costantemente le nostre ricette per renderle sempre più salutari… Il sale è presente in ricetta non solo per dare sapore, ma soprattutto per aspetti tecnologici, che ci consentono di non utilizzare alcun conservante». 

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