Cultura e Spettacolo

Perché il nostro paese è così infelice?

La Norvegia è il Paese più felice del mondo, mentre l’Italia è colata a picco negli ultimi 10 anni, scendendo fino al 48/o posto del World Happiness Report.

La felicità è di casa in Scandinavia, nonostante il freddo, anche se stavolta il Paese più felice del mondo, non è più la Danimarca, bensì la vicina Norvegia. Lo sostiene il “World Happiness Report 2017”, redatto dal Sustainable Development Solutions Network, su iniziativa delle Nazioni Unite, in occasione dell’odierna “Giornata mondiale della felicità”.

I Paesi più felici sono «quelli che presentano un sano bilanciamento fra la prosperità economica come viene convenzionalmente misurata e capitale sociale, che significa un alto grado di fiducia nella società, basse diseguaglianze e fiducia nel governo», sintetizzano i responsabili della ricerca, più nel dettaglio la graduatoria tiene conto di sei elementi: il reddito (Pil) pro capite, la speranza di vita, la percezione della corruzione, il grado di generosità, il supporto sociale e “la libertà di fare scelte di vita”.

Sommando questi parametri, si ricava una top ten, riferita al periodo 2014-2016, composta da Norvegia, Danimarca, Islanda, Svizzera, Finlandia, Olanda, Canada, Nuova Zelanda, Australia e Svezia. Gli Stati Uniti sono al 14/o posto, l’Italia al 48/o, dietro all’Uzbekistan e davanti alla Russia, ma alle spalle di tutti i grandi d’Europa: Germania (16/a), Regno Unito (19/o), Francia (31/a) e Spagna (34/a). Cosa ancora più triste: fra i Paesi europei il nostro è quello in cui “l’infelicità” è cresciuta di più dalle rilevazioni 2005-2007 a oggi, con l’unica eccezione (giustificata) della Grecia.

Da tempo si dibatte sulla relazione fra Pil pro capite e benessere: la classifica del SDSN, tenendo conto di un spettro più ampio di fattori, assegna un ottimo 12esimo posto alla non ricchissima Costa Rica, mentre in Cina, negli ultimi 25 anni, il livello di felicità non è cambiato molto nonostante il grande boom economico.

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