Cultura e Spettacolo

Non avrai algoritmo all’infuori di me

L’ex ingegnere di Google Anthony Levandowski ha fondato una religione basata sul culto nell’algoritmo: unica via di miglioramento e salvezza per l’umanità.

Anthony Levandowski, un ex ingegnere 37enne di Google, licenziato qualche mese fa con l’accusa di aver rubato dei segreti commerciali, cerca il riscatto nella fede: con la sua associazione religiosa senza scopo di lucro, ”Way of the future”, propone di venerare l’algoritmo per migliorare la nostra vita. Quindi, se non riuscite più ad aver fiducia nel dio tradizionale, un’alternativa, fatta di bit e silicio, potrebbe fare al caso vostro.

La setta è stata fondata nel settembre 2015, ma è salita solo ora agli onori della cronaca grazie a Wired Usa, che ha reso noto il progetto presentato all’US Internal Revenue Service, l’autorità statunitense che gestisce e amministra le entrate fiscali pubbliche, alle cui norme devono attenersi anche le organizzazioni senza scopo di lucro.

”Way of the future” non ha ancora formalizzato la propria posizione con l’IRS, in qualità di organizzazione religiosa esente da imposte, però i documenti depositati in California dimostrano che Levandowski è amministratore delegato e presidente dell’impresa che, spiegano le carte, «attraverso la comprensione e il culto della divinità», si propone di contribuire al miglioramento della società.

Il legame tra tecnologia e religione non è nuovo. In molti, nella Silicon Valley, credono nella “Singolarità“, ovvero l’avvento di un’epoca in cui le macchine governeranno il mondo con giustizia ed equità, a vantaggio e meglio degli uomini. Una speranza nelle “magnifiche sorti e progressive” che si alimenta con i grandi successi e le costanti innovazioni del settore.

Non è un caso, fa riflettere Wired, che, se l’Intelligenza Artificiale divina è ancora lontana, Levandowski ha contribuito con il suo lavoro a farle assumere un’incarnazione terrena: le auto a guida autonoma alle quali aveva lavorato per Google stanno già trasportando passeggeri a Phoenix, in Arizona. 

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