Cronaca

Maxi sequestro di marchi contraffatti venduti a Venezia

Nel Veneziano i carabinieri del nucleo natanti  hanno ritirato nei magazzini di tre asiatici 250 mila marchi contraffatti per un valore di 350 mila euro

I Carabinieri del Nucleo Natanti del Comando Provinciale di Venezia, nei servizi di controllo e contrasto alla vendita abusiva ambulante di marchi contraffatti nel Centro Storico lagunare lungo i tragitti di maggior affluenza turistica a Venezia, hanno individuato e controllato alcuni depositi e centri di stoccaggio di abbigliamento, pelletteria ed altre categorie merceologiche.

Le attività di accertamento si sono incentrate principalmente sul centro storico di Venezia, a Mestre e a San Donà, in ampi magazzini di società gestite da cittadini asiatici, dove sono stati effettuati attenti controlli su borse e altra pelletteria, abbigliamento vario, accessori per cellulari ed elettrodomestici, i quali solitamente vengono distribuiti per la vendita al dettaglio.

Purtroppo sono emerse delle violazione alle leggi di tutela dei marchi e sulla regolarità del confezionamento e pertanto alcuni prodotti venivano sottoposti a sequestro. Inoltre venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria tre cittadini cinesi, titolari delle attività interessate dalle violazioni. Il numero complessivo dei prodotti in sequestro – penale ed amministrativo – è di oltre 250.000 articoli per un valore stimato di 350.000 Euro.

I servizi di contrasto agli abusivismi commerciali sono stati estesi anche al fenomeno delle “Mascherine Veneziane” che interessa calli e campi di Venezia, del tutto simile a quello dei figuranti Centurioni del Colosseo, che si prestano per foto ricordo esigendo, spesso con metodi anche particolarmente invasivi, un corrispettivo in danaro. Solitamente sono cittadine originarie dei paesi dell’Est Europa le quali, indossando vistosi e rimaneggiati abiti che imitano quelli del ‘700 veneziano ed arrampicate su rialzi che le rendono imponenti, si offrono per la foto ricordo. Tale attività è svolta in totale assenza di autorizzazioni e spesso, alla richiesta di compensi esagerati, si sono registrati anche eventi poco piacevoli in danno dei malcapitati turisti. Gli abiti sequestrati nel corso dei controlli sono stati 14.

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