Economia e società

Maurizio Martina: “Con la legge di stabilità rendiamo più conveniente per le imprese donare che sprecare”

Maurizio Martina: “Con la legge di stabilità rendiamo più conveniente per le imprese donare che sprecare”
“Oggi recuperiamo 550 mila tonnellate di cibo ancora perfettamente commestibile che, attraverso il prezioso lavoro degli enti caritativi, viene distribuito a milioni di persone in difficoltà, ma possiamo e dobbiamo fare di più, l’obiettivo è arrivare entro il 2016 al recupero di 1 milione di tonnellate.
Per raggiungere l’obiettivo del nostro piano SprecoZero il primo passo fondamentale è la semplificazione delle norme. Con la legge di stabilità, attraverso il Ministero dell’economia, siamo intervenuti per rendere più conveniente per le imprese donare che sprecare. Lo facciamo innalzando a 15 mila euro la soglia per l’obbligo di comunicazione preventiva in caso di donazione e lasciando a 10 mila euro la soglia per la distruzione. Questo esonero è esteso anche ai prodotti deperibili. Ora è importante arrivare quanto prima a un’approvazione della legge contro gli sprechi che può essere per l’Italia una delle grandi eredità di Expo”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina in audizione oggi alla Camera sulle proposte di legge sugli sprechi alimentari.
“Non è tollerabile – ha proseguito Martina – che ancora oggi in Italia si sprechi cibo per un valore di 12 miliardi di euro ogni anno, con 5,5 milioni di tonnellate di eccedenze che si perdono. La lotta allo spreco alimentare è una battaglia di civiltà che dobbiamo affrontare incentivando il recupero e creando un meccanismo virtuoso di donazione delle eccedenze agli indigenti.”
“La lotta allo spreco alimentare – ha concluso il Ministro – è un elemento cardine per arrivare a centrare l’obiettivo Fame zero entro il 2030. Questo è un tema globale che abbiamo affrontato anche ad Expo 2015. Con la Carta di Milano abbiamo chiamato ad impegni precisi su questo fronte cittadini, istituzioni, imprese e associazioni. L’Italia in questa discussione è protagonista perché propone un modello che funziona e che vogliamo rafforzare ulteriormente”.

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