Marco Sitran vuole l’autonomia di Venezia. Ecco quali sarebbero le conseguenze se il prossimo 30 settembre vincesse il “si” al referendum per la separazione delle due città. Il portavoce del gruppo civico “Mestre-Venezia, 2 grandi città” ci espone la sua prospettiva
Marco Sitran sostiene che ci possa essere una migliore amministrazione con i comuni di Mestre e di Venezia separati. Con queste parole si esprime a favore della separazione delle due città. L’iniziativa referendiana che sta sostenendo parte dal basso, dalle persone come lui che amano la propria città e intendono tutelarla.
Il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, invece, non entra in merito del “si” o del “no”, ma espone la sua differente visione. Dice che sarebbe davvero difficile separare le aziende di Mestre e Venezia, e che il distacco comporterebbe il rischio di paralizzare l’attività delle due città. Fino ad ora ci sono stati 4 referendum, tutti con esito negativo, ma gli ultimi sondaggi sembrano sottolineare un cambio di corrente. Se fosse vero, quali sarebbero le conseguenze?
Marco Sitran parla di ripristino dei confini naturali. Per quanto riguarda i contenziosi, non sussisterebbero in assenza di malafede; se dovessero nascere, c’è una legge provinciale che detta la disciplina per spartire il patrimonio in base a un coefficiente tra superficie e popolazione.
Su questo il gruppo civico si muoverà per la separazione. Se vincerà il “si”, procederà allo scorpo del comune e nessun apparato politico prenderà il potere. Sono contenti che i partiti politici non prendano posizione perché si definiscono un movimento che dà voce ai cittadini. Mestre potrà beneficiare della diminuzione delle tasse sulla casa e sulla spazzatura e, riducendo il numero di abitanti con la separazione dei comuni, si alleggerirebbero anche i costi politici.
