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Mantovani, mobilità per 170 dipendenti

L’azienda ha annunciato la procedura di mobilità e quindi il licenziamento. Nel corso dell’ultimo anno il fatturato è calato del 70%

La crisi dell’inchiesta Mose mette in difficoltà altre 170 famiglie. Tanti sono gli esuberi annunciati dalla società mantovani, una delle più importanti aziende legate al Mose. Con la fine degli ammortizzatori sociali la dirigenza lunedì mattina ha attivato la  procedura di mobilità, stante l’impossibilità di garantire il reimpiego di tutto il personale oltre il 25 ottobre.

Nel corso dell’ultimo anno il fatturato è calato del 70%, scendendo dai 450 del 2014 ai 180 del 2015. All’estero l’azienda sta lavorando al Porto di Aqaba, unico sbocco sul mare della Giordania, dove ha vinto una commessa da 40 milioni, e in Tanzania per la realizzazione di una strada, ma in entrambi i cantieri utilizza manodopera locale. In Italia, il prossimo cantiere, arriverà con l’inizio del 2017, al Porto di Napoli, dove la Mantovani ha vinto un appalto di 12 milioni per lavori idraulici e al sistema fognario, e per il quale è in attesa di firmare il contratto definitivo con l’Autorità portuale.

 

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