Cultura e Spettacolo

Non sospetta, la morte di Avicii, ma si ignorano le cause

Dopo due autopsie, dall’Oman confermano che la morte di Avicii – venerdì scorso, nel paese del Golfo – non è sospetta, anche se non rivelano le cause. Intanto si parla della musica che stava creando e dell’attività online della sua ex fidanzata.

La polizia dell’Oman, che sabato scorso aveva escluso qualsiasi pista criminale relativamente alla morte di Avicii (al secolo Tim Bergling), avvenuta nel paese del Golfo il giorno precedente, venerdì 20 aprile, ha condotto due autopsie sul corpo del 28enne deejay e produttore svedese che confermerebbero quanto già dichiarato dall’autorità di pubblica sicurezza locale, cioè che si tratta di un decesso non sospetto, le cui cause restano però ancora ignote. 

Nelle ore immediatamente successive alla scomparsa si era parlato dei problemi del giovane con l’alcol, nonché dell’asportazione di cistifellea e appendice. Le forze dell’ordine omanite hanno inoltre dichiarato che i familiari sono «completamente devastati» e che si stanno attivando per riportare in patria il corpo.

La famiglia dovrà decidere anche sulle sorti delle nuova musica a cui stava lavorando Avicii, di cui Neil Jacobson, A&R della Geffen Records, ha raccontato a Variety: «Era il meglio della sua musica dopo anni. Era così ispirato e così entusiasta», ha detto il manager, che incontrerà la famiglia quando sarà il momento e insieme «cercheremo di fare ciò che pensiamo che Tim vorrebbe che facessimo».

Intanto il popolo del web se la prende con l’ex fidanzata Emily Goldberg, legata a Bergling dal 2011 al 2013, colpevole di sfruttare il lutto a suo vantaggio con questo post su Instagram in cui, oltre a pubblicare foto private cita i versi di una canzone «che Tim ha scritto per me», aggiungendo che nei due anni della relazione è stato il suo confidente più importante e il miglior amico. Inoltre, subito dopo sul suo profilo Instagram c’è questo screenshot di una conversazione privata con il produttore.

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