Economia e società

Ascom: riconoscimento facciale nei punti critici di Jesolo

Riconoscimento facciale nei punti critici della città è la proposta di Confcommercio che chiederà contributi europei per l’esecuzione del progetto.

Il sistema computerizzato di riconoscimento facciale presentato mercoledì da Luciano Pareschi al Vanilla Club è un grande passo avanti sul fronte della sicurezza di utenti ed operatori. Lo sostiene Confcommercio San Donà-Jesolo che propone di avviare un iter per ottenere finanziamenti europei per installare questo sistema di video sorveglianza nei punti più critici di Jesolo e parallelamente un tavolo di concertazione tra associazioni, pubblica amministrazione e Prefettura.

Un plauso a Luciano Pareschi, sempre più avanti e vera icona dell’imprenditore illuminato che anticipa i tempi e precorre le scelte”, commenta il presidente Angelo Faloppa. “Ma non deve finire qui: sarà compito di tutti noi, associazioni di categoria, amministrazioni pubbliche, forze dell’ordine e singoli commercianti, fare in modo che il messaggio lanciato da Pareschi apra la strada ad una rivoluzione pacifica ma sostanziale del modo di affrontare il problema sicurezza”.

“Il programma di face detection installato al Vanilla – aggiunge il delegato comunale Alberto Teso – potrebbe diventare uno strumento essenziale per prevenire situazioni critiche, riducendo notevolmente anche la propensione al crimine: chi, infatti, compirebbe reati sapendo che sarà identificato in tempo reale? Il sistema installato al Vanilla – continua Teso, intervenendo sul tema della privacy – non archivia le foto dei clienti, cosa che sarebbe vietata in quanto lesiva della privacy individuale, ma si limita a memorizzare una “griglia” di decine di migliaia di puntini, che misurano la distanza tra i tratti più importanti del viso e creano una mappa del volto che solo il software è in grado di riconoscere. E’ evidente che lo sforzo economico per utilizzare una tecnologia di questo tipo a livello generale sarebbe ingente, ma i benefici conseguenti lo sarebbero ancora di più: pensiamo ad un sistema di telecamere integrate con questo programma, in rete con le banche dati delle forze dell’ordine, collocate nelle zone più a rischio della città: fenomeni come lo spaccio, i furti, gli atti vandalici verrebbero drasticamente ridotti, per non pensare a fenomeni ancora più preoccupanti, come gli atti di terrorismo”.

Confcommercio, che è presente con i propri delegati ai tavoli in cui si discutono i finanziamenti comunitari chiede, quindi, uno sforzo comune, per cercare di ottenere delle agevolazioni o addirittura contributi a fondo perduto per implementare questa tecnologia. “Quello della sicurezza è uno dei problemi più sentititi – conclude Teso – tanto da rappresentare addirittura un prerequisito per ogni nostra scelta, in particolare in tema di turismo: preferiremmo andare in vacanza in una località controllata 24 ore su 24 da telecamere in grado di riconoscere i delinquenti e far intervenire le forze dell’ordine ancora prima della commissione di un illecito od in una in cui si continua ad operare in modo tradizionale, con l’arrivo della forza pubblica a reato già commesso? Potremmo già pensare ad un tavolo di concertazione tra associazioni, Pubblica Amministrazione e Prefettura già per questo autunno, così da affrontare in una sorta di conferenza dei servizi tutte le questioni connesse a questo tipo di controllo del territorio: da quelle economiche a quelle legali e di tutela della privacy, da quelle logistiche a quelle tecnico-operative”.

In futuro potremmo trovare sistemi di riconoscimento facciale più spesso ed anche in ambiti dove fino ad ora non erano stati utilizzati.

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