Economia e società

Italiani sempre più tagliati fuori dalle case popolari

Secondo i dati recentemente forniti dagli uffici comunali di Vicenza relativi all’assegnazione degli alloggi Erp, cresce sempre di più la percentuale di cittadini stranieri che godono dell’assegnazione di case popolari: guardando all’anno 2014, il 53% degli alloggi è andato a cittadini italiani contro il 47% agli stranieri, confermando che il divario esistente negli anni passati sta andando sempre più riducendosi.
Rintracciare una motivazione esclusivamente nella crisi economica che progressivamente sta colpendo anche le famiglie immigrate può essere fuorviante, prima di tutto poiché non tiene conto dei diversi fattori che favoriscono oggettivamente le favoriscono a discapito degli Italiani (maggior numero di figli in primis) e secondariamente perché decontestualizza la situazione dal punto di vista della cittadinanza: da anni ormai l’emergenza abitativa per gli Italiani diventata sempre più drammatica soprattutto per il fatto che non esiste alcuna corsia preferenziale atta ad usufruire delle misure assistenziali create appositamente per i cittadini in difficoltà, che, ricordiamo, esistono soprattutto grazie ai contributi dei cittadini Italiani.
Casi come quello di Vicenza dimostrano come tali risorse vengano via via sfruttate da cittadini stranieri, compresi rifugiati appena arrivati sul suolo nazionale, ai quali viene permesso di parassitare in ogni modo (redditi parzialmente dichiarati, subaffitti) sul nostro Stato assistenziale senza che su di essi venga effettuato alcun tipo di controllo, complice già il fatto che il criterio di accesso sia basato sul solo reddito e non sul più completo e dettagliato Isee.
Forza Nuova da anni evidenzia questo problema, che non coinvolge solo il Veneto a cui comunque compete la programmazione ed il coordinamento delle politiche abitative, come ha dimostrato con la campagna “Tempo di casa”, raccolta firme mirata a portare ad una modifica della legge regionale n° 10 del 1996: tale legge, infatti, discrimina gli italiani non contenendo alcun riferimento alla preferenza nazionale.
Continueremo a batterci per una politica abitativa veramente equa, ponendo definitivamente fine a questa situazione ingiusta e vergognosa, con l’introduzione della cittadinanza italiana quale requisito fondamentale per partecipare all’assegnazione delle case popolari.

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