Cronaca

Giovani si fratturano alle vertebre dopo essersi tuffati dai pontili di Jesolo

Un 18enne è rimasto tetraplegico dopo i tuffi dai pontili di Jesolo. Il direttore generale dell’Ulss4: “chiudete i pontili almeno la notte”

“Abbiamo 4 casi di giovani gravemente feriti dopo essersi tuffati dai pontili di Jesolo e siamo solo all’inizio della stagione estiva. Grazie a un miracolo tre di questi se la caveranno indossando un busto per lungo tempo. Purtroppo in un caso il miracolo non si è verificato perché un giovane turista ha perso l’utilizzo di tutti e quattro gli arti, è tetraplegico”. A dirlo è il primario del pronto soccorso di Jesolo, il dottor Mattia Quarta, dopo l’ennesimo episodio di tuffo in acqua bassa verificatosi questa notte.

Si tratta di un diciannovenne polacco, residente in Germania, che con alcuni amici si è tuffato da un pontile del litorale jesolano. Qualche ora dopo il giovane si è presentato al pronto soccorso del litorale lamentando un formicolio alle mani. I sanitari hanno subito capito la gravità del fatto, lo hanno sottoposto a una TAC che ha confermato quanto presunto: la frattura della 5° cervicale. Trattandosi di una frattura con esiti neurologici in giornata il turista verrà trasferito nell’unità di neurochirurgia all’ospedale di Mestre. “Al momento le sue condizioni sono stabili – spiega il dottor Quarta – il ragazzo dovrà eseguire altri accertamenti e dovrà essere tenuto sotto osservazione per qualche giorno in quanto, in caso di peggioramento della frattura, può rischiare la paralisi”.

“Approfitto – conclude il dottor Quarta – per lanciare un appello ai giovani: non rischiate di rovinarvi la vita per un tuffo in mare, all’estremità dei pontili il fondale è basso, livello del mare non può attutire il tuffo e le conseguenze sono queste”.

Il pronto soccorso di Jesolo ha già registrato da inizio stagione quatto casi analoghi: domenica scorsa un ventenne turista ha riportato la frattura della settima cervicale dopo aver picchiato la testa sul fondale, altri due casi si sono verificati a maggio interessando altri due turisti stranieri giovanissimi, purtroppo uno dei due,  un bosniaco di 18 anni è rimasto tetraplegico”.

“Un fenomeno grave, da arginare subito: non possiamo permettere che una leggerezza possa rovinare l’esistenza ai giovani che vengono in vacanza a Jesolo – chiosa il direttore generale dell’Ulss4, Carlo Bramezza  – Invito il Comune a chiudere i pontili almeno durante la notte e in ogni caso a vigilare maggiormente su questi fenomeni dato che, tra l’altro, è vietato sostare e tuffarsi dai pontili. Invito anche gli operatori turistici a comunicare ai propri ospiti questo pericolo, e ai bagnini di salvataggio a vigilare sul rispetto del divieto di tuffarsi dai pontili”.

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