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Fiab di Mestre: in bici per l’ambiente

Fiab di Mestre ha consegnato ai circa 200 partecipanti la patente del piccolo ciclista con relativa foto, che è stata ricevuta con orgoglio dai piccoli

Si è concluso da pochi giorni l’ultimo incontro di educazione stradale, presso la pista didattica del Parco di S. Giuliano, con le scuole che hanno aderito al progetto proposto dal Comune di Venezia: “in bici per l’ambiente” e realizzato da volontari della Fiab di Mestre.
Anche quest’anno, infatti, la Fiab di Mestre è entrata nelle Scuole per parlare di “educazione ambientale e di mobilità sostenibile”.

Dopo una prima informazione ai bambini da parte delle maestre, i volontari della Fiab si sono recati nelle classi per una lezione teorica di circa due ore, dove con il supporto di un piacevole video che serviva da filo-conduttore, indovinelli, favole, conversazioni, alternati a giochi a tema hanno cercato di far conoscere la segnaletica stradale basilare e le norme comportamentali dell’andare in sicurezza con la bici (uso del casco, abbigliamento adeguato e dotazione della bici, campanello, freni ecc.. )
Ma soprattutto trasmettere la “bellezza” del “muoversi” con un mezzo semplice, economico, divertente, non inquinante e rispettoso dell’ambiente.
Successivamente ogni classe, si è trasferita al Parco di S. Giuliano per mettere in pratica, quanto imparato.

In tal modo i volontari della Fiab hanno potuto seguire i bambini nella pista didattica permanente, resa ancora più suggestiva quest’anno dalla presenza di veri semafori e dal funzionamento delle sbarre del treno; integrando percorsi e giochi di abilità con la bici. Il tutto accolto con molto entusiasmo dagli scolari e dalle insegnanti.
Alla fine per dare maggior risalto alle attività svolte, è stata consegnata a tutti gli scolari partecipanti, circa 200 in tutto, la patente del piccolo ciclista con relativa foto, ricevuta con orgoglio dai piccoli e tra gli applausi dei compagni e congratulazioni dei presenti. Nella patente sono indicate 10 norme da osservare per la sicurezza stradale del ciclista, con l’invito a volerli “ripassare” in casa assieme ai genitori.

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