Cultura e Spettacolo

Facebook: lotta dura alle fake news!

Facebook non consente più di modificare l’anteprima degli articoli, ovvero la descrizione di un contenuto esterno alla piattaforma visualizzato in bacheca.

«Un’altra mossa contro la diffusione delle notizie false su Facebook». Così il social network numero uno definisce la decisione di disabilitare una funzione a lungo usata anche per veicolare le famigerate fake news, in modo semplice e veloce. Si tratta della possibilità di modificare la descrizione degli articoli pubblicati in bacheca, quell’anteprima visualizzata ogni volta che si sceglie di condividere un contenuto esterno alla piattaforma.

La descrizione in questione include la foto, il titolo e il sommario, cioè delle informazioni fondamentali, a volte le uniche – a dire il vero – che vengono lette dagli utenti prima di condividere una notizia, e che fino ad ora potevano essere ritoccate liberamente dall’amministratore di una qualsiasi pagina di Facebook.

Per il momento questo cambiamento non avrà impatto sulle pagine degli editori che, inoltre, per rispondere alle proprie esigenze, avranno l’opportunità di sfruttare degli strumenti ad hoc. Ovviamente chi abuserà di questo potere in qualsiasi modo, ad esempio rappresentando in maniera ingannevole un contenuto oppure “spammando” materiale che viola gli standard della comunità, sarà spogliato del privilegio.

Una scelta fatta per «supportare una comunità più informata», scrive sul blog della compagnia Alex Hardiman, ex responsabile dei prodotti del New York Times per gli smartphone, dallo scorso maggio a capo della divisione di Facebook che mette a punto nuove soluzioni in grado di arginare la propagazione della disinformazione sulla piattaforma.

Una scelta derivata dalle presidenziali statunitensi del 2016: secondo alcuni commentatori, i social media avrebbero preparato il terreno per l’elezione del repubblicano Donald Trump, veicolando news infondate e contribuendo a polarizzare gli utenti in due schieramenti contrapposti. Quest’ultima mossa fa seguito alla modifica dell’algoritmo che stabilisce le notizie da vedere in bacheca, e in quale ordine, per penalizzare articoli acchiappa clic, disinformazione e spam.

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