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Chi sostieni come futuro governatore del Veneto?

Regionali Veneto: Domenica 31 Maggio 2015 circa 17 milioni di elettori saranno chiamati alle urne per le elezioni regionali. In corsa per la posizione di governatore del Veneto troviamo: Jacopo Berti, Gianluca Busato, Laura Di Lucia Coletti, Alessandra Moretti, Alessio Morosin, Sebastiano Sartori, Flavio Tosi, Luca Zaia.

E tu, chi sostieni come futuro governatore del Veneto?




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Regionali Veneto: chi sostieni come futuro governatore?

  • Luca Zaia (32%, 2.026 Votes)
  • Gianluca Busato (19%, 1.249 Votes)
  • Alessio Morosin (18%, 1.160 Votes)
  • Jacopo Berti (10%, 672 Votes)
  • Flavio Tosi (8%, 517 Votes)
  • Sebastiano Sartori (5%, 321 Votes)
  • Laura Coletti (4%, 264 Votes)
  • Alessandra Moretti (3%, 214 Votes)

Total Voters: 6.423

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jacopo berti

Jacopo Berti nasce nel 1983 a Padova. Imprenditore nel campo della consulenza alle PMI, ha un passato come atleta di sci alpino. Attivista del Movimento 5 Stelle di Padova dal 2013, è stato scelto dagli attivisti come candidato governatore attraverso la procedura di votazione online riservata agli iscritti del portale. Il programma del movimento è stato scritto insieme ai cittadini e delinea alcune proposte, come: taglio dei costi della politica e riduzione della spesa regionale, aiuti alle famiglie a basso reddito, reddito di cittadinanza, riqualificazione professionale, progettazione della Banca Regionale del Veneto per erogare credito alle imprese e famiglie.

governatore del Veneto

Gianluca Busato nasce nel 1969 a Treviso. Imprenditore nel settore informatico, inizia il percorso politico con una breve esperienza come Consigliere Comunale nella Lega Nord. Continua in seguito in modo autonomo coordinando un manifesto dal titolo “Le ragioni dell’indipendenza”, presentato nel 2007, per poi sviluppare il progetto di una piattaforma apartitica e trasversale per portare il Veneto all’indipendenza. Realizza nel 2013 il progetto per l’indizione del referendum per l’indipendenza del Veneto, dove risulta il candidato più votato. Fonda in seguito il movimento “Veneto Sì” e annuncia la sua candidatura per le elezioni regionali, avanzando alcune proposte focalizzate all’indipendenza del Veneto, tra cui: riduzione della pressione fiscale e dei costi burocratici, investimenti in tutti i segmenti del settore turismo,  protezione e valorizzazione dell’ambiente, investimenti nella Ricerca.

laura coletti

Laura Di Lucia Coletti è insegnante di italiano e latino al Liceo Giordano Bruno di Mestre. E’ stata eletta Consigliera Provinciale nel 2004 come indipendente nella lista DS occupandosi del Codice Etico di Condotta per gli eletti e di percorsi di formazione per i dirigenti. Ha inoltre ricevuto un premio dalla Presidenza della Repubblica per progetti di educazione alla pace ed educazione ai media. Dal 2014 è membro del comitato provinciale di Venezia dell’Altra Europa con Tsipras. Viene scelta come candidata alla presidenza regionale dalla lista “L’Altro Veneto – Ora Possiamo!”, promossa da L’ Altra Europa con Tsipras, Rifondazione Comunista, Organizzazioni regionali ambientaliste, il Partito dei comunisti italiani (PCdI), personalità indipendenti provenienti dal Movimento 5 Stelle, dall’Italia dei Valori, dal movimento sindacale e dalla società civile, con un programma che considera lavoro, ambiente, salute, saperi, pace e solidarietà come diritti inalienabili




alessandra moretti

Alessandra Moretti nasce nel 1973 a Vicenza. Svolge la professione di avvocato e ricopre la posizione di vicesindaco di Vicenza, deputato ed europarlamentare del PD. Viene scelta durante le primarie del centrosinistra per la Presidenza della Regione Veneto. E’ stata in passato portavoce di Pier Luigi Bersani per le primarie e si candida oggi con l’appoggio del premier, proponendo alcuni temi, tra cui: incentivi alle Aziende che assumono personale under 29, contratti di apprendistato per gli over 50, sviluppo di presidi sanitari in grado di diminuire i tempi di attesa, riduzione delle ULSS, sviluppo del made in Veneto nel mondo, definizione di “sportelli anti-burocrazia” per seguire tutte le pratiche delle imprese.

alessio morosin

Alessio Morosin nasce nel 1955 a Noale. Avvocato e politico, entra nel movimento Indipendenza Veneta nel 2012 ed è oggi presidente della lista e candidato governatore del Veneto. Indipendenza Veneta è un movimento apolitico che mira a portare i veneti al voto sull’indipendenza quale espressione di completa sovranità. Il movimento si basa su quattro principi fondanti: la proprietà privata come estensione del principio di libertà individuale, il rifiuto di ogni forma di discriminazione, l’accettazione dei principi di legittimità democratica e della non violenza, il recepimento delle norme del diritto internazionale.

sebastiano sartori

Sebastiano Sartori è docente presso l’Istituto Barbarigo di Venezia e segretario regionale di Forza Nuova. Si candida alla carica di Governatore del Veneto proponendo alcuni temi: emergenza criminalità, procedure di rimpatri, unificazione delle polizie municipali regionali, gestione dei flussi migratori, difesa della famiglia tradizionale, no alla chiusura dei piccoli e medi presidi sanitari, verifica del dissesto idrogeologico.

flavio tosi

Flavio Tosi nasce a Verona nel 1969. Inizia la carriera politica come Consigliere comunale a Verona per poi ricoprire la carica di Consigliere regionale della Regione Veneto. Viene eletto nel 2007 come sindaco di Verona e ottiene un secondo mandato nel 2012. Si candida nel 2015 alla Presidenza della Regione Veneto, sostenendo che “Noi non corriamo né per arrivare secondi né per far vincere altri”, come risposta alle dichiarazioni del candidato del M5S che, continua Tosi, parla da tempo di un “patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti”. Il progetto politico di Flavio Tosi mette in evidenza alcuni temi, tra cui: nuova legge elettorale, abbassamento della pressione fiscale, sgravi fiscali per le nuove assunzioni, una giustizia più rapida ed efficiente.

luca zaia

Luca Zaia nasce a Conegliano nel 1968. Inizia la carriera politica come consigliere comunale e diventa nel 1998 Presidente della provincia di Treviso. Viene rieletto Presidente della provincia nel 2002. Nel 2005 viene nominato vicepresidente della Regione Veneto, lascia in seguito l’incarico in Regione per ricoprire nel 2008 il ruolo di Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. E’ presidente della Regione Veneto dal 2010 e propone di continuare il mandato focalizzando l’attenzione su alcuni temi, tra cui: sanità, credito a favore delle imprese, razionalizzazione della macchina amministrativa, progetti di welfare to work e bonus per le assunzioni, opere per ridurre il rischio alluvionale.

252 Commenti

  1. Unica via per un veneto libero e indipendente da subito è veneto si e Gianluca Busato! L unico che gode di credibilità internazionale, programmi per i prossimi 10 15 anni del veneto e del carisma necessario per portare il veneto alla completa indipendenza! Basta censure e schiavitù italiane!! Si a veneto si!

    1. IO VOTO ALESSIO MOROSIN PER LA SUA ONESTA’ MA SOPRATUTTO PER LA SUA LEALTÀ VERSO IL POPOLO VENETO.
      LEGGETE IL SUO LIBRO E CAPIRETE CIO’ CHE IO DICO.
      W SAN MARCO
      W NOI VENETI
      W LA LIBERTÀ
      ABBASSO LA DITTATURA
      RICORDATE CHE NON VI E’ UNO STATO LIBERO SIN CHE VI E’ UN SOLO ESSERE SCHIAVO E NOI SE CONTINUIAMO A FARCI BATTAGLIA IN CASA LO SAREMO PER SEMPRE.

        1. Allora caro fratello ROBERTO, io per natura sono un passionale e amo proteggere, penso come tutti ciò che più mi sta a cuore, la mia famiglia, la mia gente, la mia terra, il mio lavoro ma sopratutto l’avvenire dei miei figli e nipoti, 5 e 3, per ora ma vedo che la mia famiglia si sta allargando a meraviglia e , sai cosa mi preme sopratutto, che loro non debbano fare la vita che ho fatto io, in giro per il mondo in terre straniere per poter guadagnarmi la vita. Questo purtroppo è il triste destino della maggior parte dei giovani in questa Italietta dove raggiunta una certa età, se ti vuoi costruire una famiglia, devi emigrare. No io non ci sto più a tutto questo, che vadano via i figli dei politici marci, no, per i loro figli e nipoti stendono tappeti d’oro gli fanno ottenere lauree a suon di soldoni, tanto ce li tolgono dalle nostre tasche oppure poi li fanno entrare in parlamento dove il loro misero stipendio mensile è pari a quello che noi mortali operai non portiamo a casa, nemmeno, in un anno di duro lavoro e magari rischiando la vita perché la maggior parte dei posti di lavoro hanno sicurezze da barzelletta o peggio ancora inesistenti. Poi, tu non sai ma io sono ALPINO ed anche per questo odio questa Italietta che ha mandato migliaia di nostri genitori e nonni a morire in Russia, che hanno provato il battesimo del fuoco nel deserto e che continuano a mandarli in tutti i posti, ma lontano dalla loro terra, a combattere per l’ingordigia di possedere nuove terre. Ma come gli ALPINI a me risulta che sono nati per difendere i nostri confini. Piero Fortunato Calvi di Briana di Noale VE, Ufficiale dell’Accademia in Austria, quando seppe che la nostra terra era attaccata non ci pensò neppure un istante e nell’aprile del 1848 si dimise dall’esercito. Raggiunse così Venezia dove, il 23 marzo, era stata istituita la Repubblica di San Marco ed entrò nella milizia rivoluzionaria con il grado di capitano.
          Inviato da Daniele Manin, Calvi passò in Cadore per organizzare la resistenza armata. Era questa una zona sensibile, al confine con l’Austria e porta d’accesso al Veneto. Il 14 aprile 1848 Calvi assumeva ufficialmente il comando e il 20 aprile giungeva a Pieve di Cadore. Riuscì a mettere in piedi una piccola armata di circa 4.600 unità, costituita in massima parte da volontari montanari Alpini inesperti ma valorosi e conoscenti delle loro terre, i quali, spesso armati solo di falci, forche e sassi, riuscirono a tenere a bada il nemico tramite tecniche di guerriglia. Il modesto contingente riuscì così a respingere una colonna proveniente dalla valle del Boite (2 maggio) e poi a sconfiggere a Rivalgo di Ospitale di Cadore le truppe del generale Karl von Culoz. Seguirono altre vittorie a Rindemera, presso la Chiusa di Venas di Cadore e ancora a Rivalgo.
          I successi furono però effimeri: il 15 giugno, con l’intensificarsi degli attacchi nemici, il Calvi congedava la milizia e si metteva in salvo a Venezia.
          Erano i primi Alpini ed erano nostri fratelli tutti giovani, lo stesso Capitano Piero Fortunato Calvi morì all’età di 38 anni. Dichiarò quanto segue « Io, Pietro Fortunato Calvi, già ufficiale dell’esercito austriaco, ex colonnello dell’esercito italiano durante la guerra dell’indipendenza, ora condannato a morte per crimine di alto tradimento, vado lieto incontro a questa morte, dichiarando in faccia al patibolo che quello che ho fatto l’ho fatto di mia scelta per difendere la mia terra, che sarei pronto a farlo ancora, onde scacciare l’Austria dagli Stati che infamemente ha usurpato. Chieggo che questa mia dichiarazione sia unita al mio processo, onde tutti sappiano che Pietro Fortunato Calvi, piuttosto che tradire la sua patria, offre il suo cadavere. La sua fucilazione avvenne a Lunetta Mantova il 4 luglio 1855.
          Fratello veneto, la nostra terra trasuda di sangue di giovani vent’enni per la difesa della nostra terra e per aver, come sopra ho scritto, combattuto in terre a noi ostili come tali e come popolazioni che, per volere del governo italiota, andavamo ad offendere. Noi alpini siamo nati per difendere e non per offendere.
          Tutto questo per dirti che io per tutto questo ho scelto ALESSIO MOROSIN uomo integro di carattere e leale ed è la mosca bianca che ha rifiutato di intascarsi soldi da Roma rubati dalle tasche dei suoi conterranei.
          Poi che ne dici di operai che percepiscono stipendi da fame quando un invasore forestiero viene sostenuto, con il nostro sudore per volere del governo italiota, con ben 1200 euro al mese?
          IO IN QUALITÀ DI VENETO E DI ALPINO NON MI SENTO DI AFFIDARE IL GOVERNO DELLA NOSTRA TERRA A NESSUNO SE NON A ALESSIO MOROSIN CHE CONOSCO E CHE STIMO PER IL SUO INTEGERRIMO ESSERE LEALE.
          ORA A TE LA SCELTA. CIAO UN ABBRACCIO DA FRATELLO A FRATELLO VENETO.

          1. Caro Maurizio, anch’io ti do un abbraccio virtuale perché ti sento molto vicino a me nei sentimenti e ritengo anche nell’età, dato che hai figli e nipoti.
            Ci differenzia la scelta del candidato. Tu hai scelto Morosin e io Busato. Anch’io inizialmente seguivo con interesse Morosin e la sua idea del percorso legittimo verso l’indipendenza mediante un referendum consultivo regionale. Ma Zaia, per timore (fondato) di sanzioni da parte di Roma, gli ha messo i bastoni tra le ruote. Con circa un anno di ritardo a seguito dei suoi tentennamenti, il progetto di Legge 342 del consigliere Valdegamberi di un referendum consultivo per l’indipendenza è stato trasformato in legge (Legge regionale 16/2014), legge immediatamente impugnata da Roma perché incostituzionale. Tutto bloccato, tutto fermo.
            Mentre Busato riusciva nel frattempo a organizzare egualmente un analogo referendum per l’indipendenza on-line autogestito e autofinanziato, scavalcando il blocco. Risultato: voti validi: 2.360.235, pari al 63,23% degli aventi diritto al voto- SI: 2.102.969, pari all’89,10% dei voti validi espressi. Un successone. Però la particolarità che fosse stato fatto on-line, procedura consolidata in altri paesi, in Svizzera, per esempio, ma innovativa da noi, lasciò perplessi molti sulla sua validità. Venne ignorato dai media nazionali e locali o sminuito come sondaggio. Venne anche imbastita una campagna denigratoria per infangarlo come una truffa.
            Sennonché era stato monitorato da una Commissione di Osservatori Internazionali che, dopo un anno di accurate verifiche, ha rilasciato una certificazione di validità secondo i principi CSCE/OCSE.
            Quindi ora noi veneti siamo in possesso di un documento ufficiale da far valere diplomaticamente in ambito internazionale.
            Nonostante ciò, Zaia continua a ignorarlo, o finge di ignorarlo, e invece di sostenere la volontà popolare si allea con Fratelli d’Italia, e Morosin pure continua a ignorarlo, o finge di ignorarlo, fermo nella sua idea del referendum consultivo regionale. Non capisco come faccia, a questo punto, a considerarlo ancora utile. Senza contare che Roma continuerà a boicottare sistematicamente ogni percorso regionale verso l’indipendenza. Evidentemente per Morosin il tempo non è un problema, ma lo è per il popolo veneto, lo è per te e per me, preoccupati per le nostre famiglie, la nostra gente, la nostra terra, il nostro lavoro ma sopratutto l’avvenire dei nostri figli e nipoti, come dici tu, e come sottoscrivo io. Capisci perché non ce l’ho con te ma con Zaia e con Morosin, che mi sembrano invece più preoccupati della loro carriera.

  2. Unico voto coerente e rivoluzionario è VenetoSi con Gianluca Busato. Tutti gli altri sono superati e venditori di fumo. Basta pagare le tasse per mantenere i politici con i loro vizzi. Prima andiamo via dal “sistema Italia” prima ci salviamo. W i Veneti liberi. Grazie a VenetoSi che ci regala questa grande e unica opportunità

    1. “Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
      Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero”.

      SECESSIONE: KOSOVO, OSSEZIA, CRIMEA E VENETO?
      Riporto di seguito una opinione ed una analisi fatta da Giorgio Da Gai riguardo la questione del Referendum per la secessione del Veneto
      L’effetto Kosovo ha investito l’Ossezia del Sud e la Crimea, ora è il turno del Veneto?
      Nella consultazione per l’indipendenza del Veneto (marzo 2014) i voti conteggiati sono stati due milioni 360.235, pari al 73,2% degli aventi diritto al voto in veneto; i sì all’indipendenza sono stati due milioni 102.969, pari all’89% dei votanti, i no 257.276 (10,9%). Considerato il silenzio dei mass-media e delle istituzioni nazionali, il risultato è rilevante: non solo per l’affluenza ma anche per il clima di fastidio e di timore che detta consultazione crea in chi teme la secessione del Veneto.
      Ora spetta al Consiglio regionale e al suo Presidente Luca Zaia, il compito di attivare il percorso legislativo per ottenere l’indipendenza o almeno un federalismo di sostanza e non di forma. Se questi soggetti politici, non vorranno o non sapranno dare seguito alla volontà indipendentista, avranno tradito il loro compito e non votarli sarà una conseguenza logica.
      Quello che impropriamente è stato definito “referendum” è in realtà un “sondaggio” privo di valore giuridico, ma di grande significato politico per il percorso indipendentista del popolo veneto.
      L’art . 5 della Costituzione recita : «La repubblica italiana è una e indivisibile ».
      La Costituzione come tutte le leggi sono valide fino a quando lo Stato ha la forza e l’autorevolezza di farle rispettare, quando questi requisiti mancano, le leggi perdono validità e divengono carta straccia. Questo accade quando lo Stato perde il consenso dei suoi cittadini o la materia sulla quale legifera è sotto-tratta alla sua podestà da un ordinamento superiore.
      Il Kosovo divenne indipendente appellandosi al principio di autodeterminazione dei popoli e ottenendo il riconoscimento degli Stati Uniti, della maggioranza dei Paesi europei e delle nazioni appartenenti all’Islam sunnita, prima tra tutte la Turchia dell’islamista Erdogan.
      L’intervento militare in Kosovo da parte della Nato e il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo hanno innescato un effetto domino dagli esiti imprevedibili, che sta coinvolgendo le ex Repubbliche sovietiche e potrebbe coinvolgere anche le “piccole patrie” europee: Veneto, Scozia, Catalogna, ecc.
      Se furono legittimi l’intervento militare della Nato in Kosovo a protezione della minoranza albanese e il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, altrettanto legittimi furono l’intervento militare della Russia in Ossezia in difesa della minoranza russofona dell’Ossezia del Sud (agosto 2008) e il referendum con il quale la Crimea ha votato la secessione dall’Ucraina (16 marzo 2014). Se gli Stati Uniti e la maggioranza dei Paesi dell’Unione Europea hanno riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, con quale diritto possono negarla al Veneto, alla Catalogna, alla Scozia e alla Crimea? Quando si parla di autodeterminazione di un popolo, non ci sono figli e figliastri. Queste sono considerazioni ovvie per le persone colte e in buona fede, ma non lo sono per gli ignoranti e per chi pensa e agisce in malafede.
      In Italia chi si oppone a una riforma federalista o all’indipendenza del nostro Veneto, spesso è animato da interessi meschini che non hanno nulla di patriottico. Niente da spartire con gli ideali di chi sacrificò la vita per l’unità d’Italia o nelle trincee della Prima guerra mondiale, ma si tratta solo della difesa caparbia di un sistema parassitario, che sottrae risorse alle regioni “virtuose” del Nord per destinarle a quelle “indebitate” del Sud o alle amministrazioni dello Stato. Infatti, il denaro raccolto nel “ricco” Nord non serve e non è servito, a promuovere lo sviluppo socio-economico e la legalità nel Mezzogiorno, ma ad alimentare un sistema parassitario inefficiente, destinato ad alimentare l’illegalità e il clientelismo. Non a caso le regioni del Mezzogiorno vantano primati negativi in materia di: assunzioni nel pubblico impiego (i forestali calabresi) false pensioni d’invalidità, opere pubbliche incompiute (la Sicilia vanta questo triste primato) gestione dei rifiuti (Napoli e la regione Sicilia) deficit della sanità divenuti casi da manuale (Sicilia, Calabria e Campania). Discorso analogo vale per gli sprechi del parlamento e del senato, per quelli dell’amministrazione statale con i suoi ministeri. Questo sistema parassitario continuerà ad esistere, fino a quando lo Stato otterrà dal Nord, le risorse necessarie per alimentare l’immonda mangiatoia della “solidarietà” e dell’“unità” nazionale. Non si tratta di egoismo, ma di gestione razionale delle risorse in un periodo di crisi economica che sembra non avere fine.
      In Veneto gli imprenditori e gli operai si suicidano schiacciati dalla crisi, le aziende de-localizzano e i Comuni tagliano i servizi; destinare le proprie risorse al mantenimento di un sistema parassitario è una scelta suicida.
      Malgoverno e corruzione non sono fenomeni solo meridionali (vedi “tangentopoli”), ma alcune regioni sono “virtuose” e altre no. Virtuose, nel senso di autosufficienti e capaci di fornire ai propri cittadini servizi pubblici efficienti.
      Il Veneto appartiene al novero delle regioni “virtuose”, insieme a Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Le regioni “virtuose” sono quelle con un residuo fiscale attivo. Il residuo fiscale è la differenza tra le entrate (tasse e imposte) che lo Stato raccoglie in una determinata regione e quello che lo Stato restituisce alla medesima attraverso la spesa pubblica (spese per trasferimenti e servizi escluse quelle per gli interessi). Se tale saldo è positivo, la regione sarà in credito verso lo Stato e avrà ricevuto meno di quello che ha dato; se sarà negativo, la regione sarà in debito e avrà ricevuto più di quello che ha dato.
      Di seguito il saldo dei residui fiscali 2012. Il Nord presenta un Residuo Fiscale attivo per quasi 95 miliardi di Euro, l’Italia centrale di 8, il Mezzogiorno un passivo di 63. Il residuo fiscale del Nord è dato principalmente da tre regioni a Statuto ordinario: Lombardia 56.490, Emilia Romagna 15.270 e Veneto 14.690 miliardi di euro. Il residuo fiscale passivo del Sud è dato soprattutto da quattro regioni: Sicilia -16020, Campania -15.770, Puglia -12.480 e Calabria -8.690 miliardi di euro. Il Nord presenta un residuo fiscale attivo di quasi 3.500 Euro pro-capite, l’Italia centrale 700, il Mezzogiorno, un passivo di oltre 3.000 euro a testa. Il Veneto ha un residuo fiscale attivo pro capite pari a 3.018 euro (Fonte: Elaborazione http://www.scenarieconomici.it su base dati ISTAT, Ragioneria Generale dello Stato, DEMO-ISTAT). Il PIL del Veneto è pari a 146.600.000 milioni di euro pari a quello di quattro regioni del Mezzogiorno: Campania, Calabria, Basilicata e Molise (Fonte: Istat anno 2012).
      Se il Veneto fosse indipendente, con i circa 15 miliardi di euro del suo residuo attivo potrebbe: ridurre le tasse e le imposte (Irpef, IRAP, bollo auto, ecc), migliorare la qualità e la quantità dei servizi erogati, realizzare importanti opere pubbliche e far fronte alle calamità naturali (vedi le recenti alluvioni).
      Il Veneto, diversamente dal Kosovo, ha tutti i requisiti per essere indipendente. Il diritto all’autodeterminazione non è un principio astratto, applicabile a tutto e a tutti, se così fosse assisteremo alla disgregazione di intere nazioni e al proliferare di micro-Stati a carattere malavitoso o dipendenti dagli aiuti internazionali. La nascita di una nuova nazione deve essere condizionata da precise condizioni: l’esistenza di un popolo, un referendum popolare che ne decreti la nascita, l’autosufficienza economica.
      L’esistenza di un popolo, un insieme di persone che si riconoscono in una lingua e in una storia comune. La storia del popolo veneto è antica e il Veneto fu nazione sovrana e indipendente per circa otto secoli. L’Italia ha solo centocinquanta anni di vita e un peso politico ed economico, molto inferiore a quello che ebbe la Serenissima nel suo glorioso passato.
      Un referendum, al quale partecipi oltre il 50% degli aventi diritto al voto della regione secessionista e dove a prevalere sia il sì all’indipendenza. Tali non furono i plebisciti truffa, che decretarono l’annessione del Veneto e delle regioni meridionali al Regno d’Italia.
      L’autosufficienza economica: una nazione per essere indipendente deve contare sulle proprie risorse e non sugli aiuti internazionali o su un’economia criminale. Il Veneto è autosufficiente: ha un tessuto di piccole e medie imprese molto sviluppato, un residuo fiscale attivo, un PIL elevato, occupa una posizione strategica in Europa, a cavallo tra l’Adriatico e l’Europa centro-orientale.
      Il Kosovo è indipendente ma manca delle condizioni sopra citate: è un narco-Stato, la cui economia si fonda in prevalenza su attività illecite e criminali, l’80% della droga che dall’Afghanistan entra in Europa passa per il Kosovo; è geograficamente isolato, privo di sbocchi sul mare, rinchiuso tra Serbia, Macedonia, Montenegro e Albania; inoltre, non è mai stato una nazione sovrana e indipendente, solo una piccola provincia balcanica, contesa tra serbi e albanesi.
      L’indipendenza del Veneto, come quella della Catalogna e della Scozia non vanno intese come fasi di un processo disgregativo dell’unità europea, ma come la nascita di una nuova Europa a carattere federale, rispettosa dei popoli che la compongono e non espressione di oligarchie politico-finanziarie, che attraverso le politiche neoliberiste imposte dalla Troika (B.C.E, F.M.I. e Commissione Europea) segnano la fine della democrazia, condannano i popoli europei a un futuro di miseria morale e materiale. La fine dell’Unione Europea e dell’euro, vanno considerati come una tappa necessaria per la creazione di una vera unione europea e non come la fine dell’Europa.
      L’indipendenza del Veneto non significa disgregazione dell’Italia. Il Veneto non vuole unirsi a un’altra nazione, com’è avvenuto con la Crimea, che si è staccata dall’Ucraina per unirsi alla Russia. Il Veneto chiede l’indipendenza per sottrarsi al giogo di uno Stato centralista e inefficiente, privo di autorevolezza internazionale. C’è chi asserisce, anche se non vero, che la storia del Veneto è legata in modo indissolubile all’Italia e i veneti sono italiani, ma questo non significa che debbano seguire il declino di una nazione allo sbando, asservita alla Troika e alla politica estera degli Stati Uniti.
      Ma chi asserisce questo ha forse dimenticato o finge di ricordare che il VENETO ha 1100 anni di storia e che è l’unico stato che vanta il più grande periodo di indipendenza.
      Si a un Veneto indipendente non nel nome di uno sterile e miope egoismo regionale, ma di un progetto geopolitico di grande portata, l’Eurasia. Un blocco di nazioni che comprende i Paesi dell’Unione Europea e la Russia, l’unione dell’Europa dell’Est e quella dell’Ovest: un blocco di nazioni capace di elaborare una politica comune in materia di controllo dell’immigrazione, lotta alla criminalità e al terrorismo islamista, sfruttamento dell’energia, tutela dell’ambiente, occupazione, ricerca scientifica; un blocco di nazioni abbastanza forte da contrastare l’egemonia degli Stati Uniti e combattere la globalizzazione e i suoi effetti perversi.
      Il Veneto avrà un futuro di nazione, se come la Serenissima saprà guardare oltre i propri confini, verso l’intera Europa e l’Oriente. Una scelta politica capace di superare gli stretti orizzonti di “Roma ladrona” o dei “feticisti” del tricolore.
      Il percorso indipendentista del Veneto può trovare un esito positivo solo con l’appoggio di un attore internazionale del peso politico della Russia, della Germania o dell’Unione Europa, da questi attori deve arrivare il riconoscimento internazionale senza il quale l’indipendenza veneta rimarrebbe lettera morta.
      In Europa, la Germania è una potenza regionale, il suo appoggio fu decisivo per l’indipendenza della Slovenia e della Croazia durante la crisi balcanica. Se volesse far entrare nella propria area d’influenza anche il Veneto, il suo sostegno sarebbe decisivo per la nostra indipendenza.
      La Russia è una potenza internazionale, il cui appoggio fu decisivo per l’indipendenza dell’Ossezia del Sud dalla Georgia e della Crimea dall’Ucraina, impedì che la Nato attaccasse la Siria. La Russia potrebbe appoggiare l’indipendenza del Veneto e di tutte le “piccole patrie” europee, per accelerare il processo di dissoluzione dell’Unione Europea. Le posizioni di quest’ultima, ottusamente filo-americane, minacciano gli interessi e la sicurezza di Mosca. Per il momento Mosca non si schiera, ma non è un caso, che nei giorni del “referendum” erano presenti le principali TV russe; erano invece assenti quelle nazionali, alle quali i veneti pagano il canone.
      L’Unione Europea, in crisi economica e politica, alla fine mancherà della forza e dell’autorevolezza per opporsi ai movimenti anti-europeisti e identitari che la combattono.
      I veneti vogliono realmente la secessione o si accontenterebbero del federalismo? Il problema non è questo, ma l’attualità della “Questione Settentrionale” e l’esistenza di una nazione unita nella forma e non nella sostanza. Problemi che la Lega Nord ha cavalcato senza successo e che rimangono irrisolti, a prescindere dai successi elettorali di chi vuole rappresentarli o strumentalizzarli. I veneti sono stanchi di appartenere a uno Stato centralista e inefficiente, rappresentato da una casta di “marionette”, che esegue in modo pedissequo le decisioni della Troika e che sta conducendo il Paese verso un progressivo declino morale, politico ed economico.
      La soluzione a una deriva secessionista del Veneto sta nel federalismo. Parlo di un federalismo concreto e responsabile: concreto che affidi alle amministrazioni comunali e regionali poteri maggiori di quelli che ora hanno; responsabile e che imponga alle singole amministrazioni regionali e comunali, il pareggio tra le entrate e le spese, con pene severe per le amministrazioni che non rispettano tale vincolo: commissariamento delle amministrazioni inadempienti, responsabilità civili e penali per gli amministratori. Un federalismo che valorizzi non solo l’autonomia regionale ma anche quelle comunale. L’Italia è la patria dei mille comuni e la nostra tradizione municipalista che risale al medioevo, è stata per secoli esempio di democrazia e di buon governo, ha garantito al nostro Paese quella ricchezza di tradizioni e di storia che ci rende unici nel mondo.
      Se la crisi politico-economica, che oggi attraversa l’Europa dovesse inasprirsi, magari sotto la pressione di una nuova Guerra Fredda, tra la Russia e gli Stati Uniti, le tensioni nazionaliste e secessioniste che animano l’Europa potrebbero esplodere. Già vediamo le nazioni “virtuose” (la Germania) opporsi a quelle “indebitate”(Grecia, Portogallo, Spagna e Italia), i popoli dei Paesi indebitati opporsi alle politiche “lacrime” e “sangue” imposte dalla Troika, lo spettro del separatismo spingere il Veneto alla secessione dall’Italia, la Catalogna dalla Spagna e la Scozia dalla Gran Bretagna, cresce ogni giorno il numero di coloro che vorrebbero la fine dell’euro e il ripristino della moneta nazionale. L’Unione Europea rischia di dissolversi e alcuni Stati potrebbero perdere regioni economicamente strategiche. Fantapolitica? La storia corre veloce e cambiamenti spesso sono repentini e violenti, travolgono intere nazioni ed equilibri politici consolidati. Ciò che oggi pare impossibile, domani potrebbe avverarsi, travolgendo tutte le nostre certezze e previsioni. Nel passato scomparvero l’Impero Romano e la Repubblica di Venezia. Di recente sono scomparse la Cecoslovacchia e la Jugoslavia, si è dissolta l’Unione Sovietica, la Siria è dilaniata da una guerra civile che rischia di estendersi all’intera regione. Questi sono i fatti e ognuno tragga le proprie conclusioni.
      PER QUESTO E PER TANTI ALTRI MOTIVI IO SCELGO QUELLO CHE PER ME E TANTI FRATELLI VENETI E’ IL CANDIDATO NUMERO UNO ALLA GUIDA DEL DELLA NOSTRA TERRA, CIOÈ ALESSIO MOROSIN UOMO INTEGRO, LEALE, SINCERO E NON OPPORTUNISTA COME LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI GOVERNANTI ITALIANI. LUI BEN 5 ANNI FA HA RIFIUTATO DI PERCEPIRE SOLDI RUBATI DALLE TASCHE DEGLI ONESTI LAVORATORI, E’ UNA BELLA MELA SANA IN UN CESTO DI MELE MARCE.
      W IL MOVIMENTO DI INDIPENDENZA VENETA CON ALESSIO MOROSIN W IL VENETO LIBERO.

      1. Bravo Giorgio Da Gai. Avevo già letto queste riflessioni, di poco successive al referendum per l’indipendenza del Marzo 2014 organizzato da Plebiscito.eu (presidente Busato) e quindi precedenti il riconoscimento da parte del Comitato di Osservatori Internazionali del medesimo referendum. Ora, dopo tale riconoscimento internazionale, di certo non lo definirebbe un “sondaggio” e anche Morosin sarebbe opportuno ne prendesse atto, invece di insistere col referendum consultivo regionale, ormai, alla luce dei fatti, del tutto inutile. Rileggendo, trovo d’attualità, in particolare, questo pensiero di Da Gai: “Ora spetta al Consiglio regionale e al suo Presidente Luca Zaia, il compito di attivare il percorso legislativo per ottenere l’indipendenza o almeno un federalismo di sostanza e non di forma. Se questi soggetti politici, non vorranno o non sapranno dare seguito alla volontà indipendentista, avranno tradito il loro compito e non votarli sarà una conseguenza logica”. Ora Luca Zaia si comporta come se nulla fosse accaduto e si schiererà alle regionali con Fratelli d’Italia, forse con Forza Italia… Qualcuno lo voterà?

  3. Votate chiunque, ma se votate la moretti avrete nella vostra coscienza la distruzione della nostra bellissima regione.

    1. veneto si, indipendenza veneta, forse tutti dovremmo chiederci, e se formalizzassero una formale comunione di intenti per andare a governare il veneto indipendentemente dalla vittoria di morosin o busato ? che sia il popolo veneto a decidere chi vuole presidente, l’importante per il sottoscritto e che questo governo romano paghi per i crimini finora perpetrati nei confronti del popolo veneto, visto che si e insediato senza la votazione del popolo e pure con una legge elettorale illegittima. W L’ INDIPENDENZA VENETA non mi importa con chi ma INDIPENDENTE.

      1. Come non condividere il tuo pensiero, che tra l’altro è il pensiero di molti veneti.
        Ma cosa gli passa per la testa a Busato e Morosin? Possibile che non riescano a conciliare due vie per l’indipendenza seppur così diverse? Avere un’occasione così favorevole e non sfruttarla al 100%!

        1. Non è che Busato e Morosin debbano mettersi d’accordo. Più che altro, Morosin dovrebbe rassegnarsi all’idea che il referendum consultivo per l’indipendenza, che lui spera ancora venga indetto dalla Regione in modo “istituzionale”, nonostante sia stato bocciato dallo Stato, è in realtà già stato celebrato con successo da Busato un anno fa, autofinanziato dai soci di Plebiscito.eu, che quel medesimo referendum, monitorato da una Commissione di Osservatori Internazionali, è stato riconosciuto internazionalmente valido, e che dunque non ha più alcun senso battere ancora il chiodo del referendum consultivo “istituzionale” che, per ammissione dello stesso Morosin, non avrebbe alcun peso per lo Stato italiano, ma lo avrebbe secondo il diritto internazionale. Ergo, un inutile doppione.

          1. per cortesia mi fai vedere i risultati del referendum digitale accertati da una fonte attendibile e superpartes?

  4. Unica persona seria e credibile che con forza porta avanti un progetto di Indipendenza attraverso un Referendum istituzionale che veda riconosciuto il Veneto come entità Statuale è Alessio Morosin, a lui va il mio voto e quello dei miei familiari, se Indipendenza Veneta arriverà ad avere la forza di rendere attuativa la legge 16 e di levarle i capitoli di spesa al primo consiglio lo strappo con lo stato famelico sarà definitivo
    Gianluigi

    1. Il famoso referendum “istituzionale” sul quale insiste caparbiamente Morosin (legge 16 approvata dalla Regione e bocciata dallo Stato), essendo meramente consultivo, non riconoscerebbe il Veneto come entità statuale, bensì renderebbe nota la volontà del popolo veneto. Tutto qua. Ma il popolo veneto già ha scelto in larga maggioranza l’indipendenza nel marzo 2014, con un referendum organizzato da Busato, riconosciuto valido (“secondo i principi richiesti dalle Organizzazioni Internazionali, ed, in particolare, secondo i principi del CSCE/OCSE Document of the Copenhagen Meeting, 26/06/1990”) da una Commissione di Osservatori Internazionali. E da allora, mentre Morosin sembra un disco rotto, sono stati fatti altri passi importanti.

      1. Ammettiamo di volere salvare a tutti costi il valore “legale” di questo “plebiscito” , dicendo che è un plebiscito internazionale del popolo veneto, cioè è una cosa fatta in “autogoverno” che ha valore indipendente dalla legge italiana, ma si colloca sul piano internazionale.
        Purtroppo per prima cosa occorre notare che il plebiscito non è stato indetto da un autogoverno legalmente costituito, né da una autorità legittima, e questo invece era necessario, perché tale autogoverno doveva disciplinare prima del voto chi poteva votare, le modalità di candidatura dei “delegati”, e pure una commissione di valutazione dei risultati, cioè un tribunale per le contestazioni. Tutto questo lavoro era già pronto, si chiama proprio Autogoverno del Popolo Veneto, e purtroppo ora è troppo tardi per sanare il risultato perché si sono convocati (alla carlona) i “votanti” sbagliati!
        Infatti ad un referendum nazionale di popolo dovevano votare tutti gli aventi diritto in termini di appartenenza nazionale. Ossia, per il diritto internazionale un popolo si identifica per storia, per lingua, per storia giuridica ecc. Ma in questo plebiscito invece si è detto che si sono fatti votare solo i residenti del Veneto ( in realtà votava chiunque si fosse collegasse al sito!), cioè non c’era alcun controllo serio sui voti e sull’identità dei votanti. Con 200 euro si possono pagare degli hacker che generano in automatico tutti i voti. Non sappiamo chi ha votato per davvero, se veneti o stranieri, o se i dati di voto siano stati del tutto inventati (cosa che non escludo affatto data la storia di Busato). Di sicuro abbiamo molti voti falsi.
        Questi motivi sono già sufficienti per impedire alla comunità internazionale di riconoscere validità a questa consultazione .
        Ma c’è un ulteriore grande problema ancor peggiore: hanno sempre fatto parte del “Veneto” i territorio annessi nel 1866 come “veneto”, e per la maggior parte sono veneti che parlano veneto, e solo nel fino al 1957 sono stati suddivisi in più regioni amministrative italiane, ma questo non ha valore per il diritto internazionale dei popoli.
        I popoli sono come una “persona”, non gli si può tagliare un pezzo perché ci fa comodo, è contro il diritto internazionale. E in questo “plebiscito” non hanno votato i veneti della terre venete della Venezia Giulia , come per altro quelli che facevano parte del Lombardo-Veneto, stato legittimo oggetto di trattati.
        Per altro di sicuro hanno votato al plebiscito moltissimi italiani non veneti, cioè che non si ritengono e non fanno parte del “popolo veneto”. Questo ha implicazioni perché il diritto internazionale di autogoverno appartiene ai veneti come popolo nazionale, non come residenti di una regione. L’ho spiegato in tutte le salse e adesso arriveremo alla prova del 9: il plebiscito di Busato verrà dichiarato non legale né valido.
        E conviene dirlo subito, perché si potrebbe scoprire che i voti non sono a favore dell’indipendenza, ma contro, perché messi nell’urna da forze italiane come per altro nel 1866 votarono i soldati italiani e non i veneti.
        Dunque questo plebiscito non è un voto del popolo veneto, non solo perché non è quello che prevedeva la legge regionale per il diritto di referendum dei residenti del veneto, ma non è nemmeno il voto di un popolo in senso internazionale secondo le sue caratteristiche legali ed etniche. Busato può arrogarsi il diritto di dire che i Veneti del Friuli-Venezia Giulia non sono veneti ? E chi è Busato ?
        D’altra parte, fingiamo ancora, se ammettiamo un qualunque valore legale a questo plebiscito, ci sarebbero delle conseguenze legali, appunto, immediate.
        Infatti Busato rilancerà le sue pretese, il quorum per il referendum di indipendenza della regione veneto sarebbe oramai raggiunto, e chi ha votato ha espresso anche molte altre “volontà”, perché per non lasciarsi sfuggire nulla Busato ha “ordinato” che contestualmente si votasse anche per uscire dalla NATO, e per uscire dalla UE.Inoltre, cosa ancora più di rilievo, venivano “eletti” 10 rappresentanti di un governo internazionale del Veneto.
        Allora se diamo validità legale a questo voto, cioè se si assume che il “popolo veneto” è composto dai residenti della regione, occorre trarre le dovute conseguenze legali, ossia che decadono automaticamente il consiglio regionale e la giunta, perché il popolo veneto è rappresentato dal nuovo governo internazionale ai sensi dell’art.2 dello Statuto regionale e della Legge internazionale sull’autogoverno che lo stesso stato italiano ha ratificato con L.n.881/1997, e che lo stesso esce dalla Nato e dalla UE.

        1. Fatto sta che il Comitato degli Osservatori Internazionali che ha monitorato il referendum del marzo 2014 lo ha riconosciuto valido secondo i principi richiesti dalle Organizzazioni Internazionali, e si è complimentato con Busato.

          1. Cristiano, immagina la Berlinguer al TG 3 annunciare: “E ora vi devo dare una notizia sensazionale: un Comitato di Osservatori Internazionali ha riconosciuto valido il referendum per l’indipendenza del popolo veneto. Sentiamo la reazione dei politici. Ecco il servizio… Un attimo… C’è qualche problema… Scusate, mi dicono che ci sono dei problemi tecnici…”.

          2. strano il discorso di andrea, che mi sembra d’ispirazione un pochettino razzista… Veneto è intanto chi abita stabilmente ed è risidente nel Veneto, non solo i nativi da generazioni ma anche tutti coloro da qualunque parte provengano ma che lo abbiano scelto come luogo di residenza… inoltre Veneti continuano ad essere coloro che per motivi personali abbiano deciso di emigrare, e sono milioni, salvo che oggi sono diventati cittadini americani, australiani, tedeschi, francesi o belgi…come sappiamo, il Veneto è la regione che dopo l’annessione al regno d’Italia è quello che ha avuto la più alta percentuale di emigrazione rispetto a tutte le altre regioni italiane… ciononostante, la maggior parte della popolazione ora residente nel Veneto è nativa nello stesso.
            Ma c’è da considerare che al Plebiscito 2014 hanno potuto votare anche coloro che, pur risultando residenti nel Veneto erano provvisoriamente all’estero, e anche quelli con doppia residenza ma che avessero iscrizione all’AIRE.
            E c’è anche da considerare che la Repubblica Veneta per la quale si chiedeva nel quesito referendario se si voleva o no che fosse indipendente, era definita Federale, non solo nella sua nuova concezione interna, che si è poi espressa recentemente nelle votazioni del Governo Provvisorio Veneto, ma anche nel senso della sua apertura nei confronti di tutti i territori limitrofi oggi appartenenti ad altre regioni e un tempo facenti parte della Serenissima, cosicchè se un giorno con proprio referendum decidessero di chiedere di far parte delle nuova Repubblica Veneta, questa è aperta ad accoglierli.. nel vero spirito di quella che fu la gloriosa Serenissima Repubblica nella storia.
            Come succede ovunque, si parte sempre per un processo di trasformazione da una situazione di fatto: così è avvenuto col Plebiscito 2014, come è stato verificato, asseverato e certificato dalla Commissione internazionale OSCE.
            Di tutto questo i media italiani, giornali e tv, ovviamente si sono astenuti di dare notizia non perchè non sapessero quanto stava avvenendo nel Veneto, ma perchè sono al servizio di Roma a cui essendone foraggiati sicuramente devono rispondere…
            Un processo di straordinario coinvolgimento popolare come quello che è avvenuto nel Veneto è stato possibile solo grazie alla moderna tecnologia che oggi dà ai popoli uno formidabile strumento di partecipazione.
            Stendiamo un velo pietoso sui media italiani dal silenzio assordante… le vicende del Veneto invece tutta le stampa estera seguiva con grandissima attenzione.
            Cristiano, qui sotto, complimenti! sei il frutto esemplare della voluta disinformazione dei media italiani.

        2. QUESTO E’ UNO DEI MOTIVI PERCHÉ IO NON DAREI MAI IL MIO APPOGGIO A GIANLUCA BUSATO.
          COME SI PUÒ’ ASSERIRE CHE GLI ABITANTI DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA NON SONO VENETI!!!!!
          E’ BENE CHE ANCHE LUI SI ASSICURI CHE IL SUO CERVELLO SIA COLLEGATO AL CUORE, FORSE SI ACCORGEREBBE DI AVER DETTO UN PO’ TROPPE CAZZATE E SI RITIREREBBE IN BUON ORDINE COME FAREBBE UN VERO VENETO.

      2. ????? PER ME TU VANEGGI, SVEGLIATI E ASSICURATI CHE IL TUO CERVELLO SIA COLLEGATO AL CUORE E POI SCRIVI.

  5. Il sogno di Indipendenza del popolo Veneto diverra’realta’ solo votando VENETO SÌ. Con Presidente Luca Busato.

  6. La gente che vota partiti unionisti italiani deve essere folgorata o quantomeno ritardata. Chi crede all’autonomia non ha rispetto neanche per se stesso. Veramente questa gente non ha nessuna nozione elementare nè di economia nè di storia. Unica soluzione è Busato e Veneto si. Non fate i palle mosce, scelte radicali e razionali con un progetto sicuro per il futuro.

  7. Indeciso fra Zaia e Busato dopo l’accordo fra Lega e Forza Italia scelgo Busato. Sperando di riuscire finalmente a domare questa invasione di immigrati,rom etc. etc., che mantenuti da noi creano solo fastidi.e’ ora di pensare prima a chi,da generazioni ,versa tasse e sangue in questa terra

  8. Senz’altro Luca Zaia. Per me è l’unica persona seria fra tutte. E’ l’unico che può anche dimostrare tutto quello che ha fatto in questi anni, e non è poco. Eliminerei dall’elenco la signorina moretti; tra parrucchiera ed estetista non avrebbe il tempo di occuparsi dei cittadini.

  9. Zaia, un traditore di prima, e nonostante le promesse i quali mai mantenuti, dicendo ai alluvionati che non vi erano risorse per coprire i risarcimenti…. Pero 700000 dove li ha trovati per le elezioni???? Zaia se ti stiamo sul caxxo noi che vogliamo o lottiamo per un Veneto libero, cosa aspetti di andare TU fuori dai coglioni dal Veneto traditore.

    1. NON E’ BASTATO UN VENTENNIO FASCISTA?
      RICORDA CHE LA LIBERTÀ’ NON LA SI CONQUISTA CON LA DITTATURA.

  10. Busato ha già proclamato l’indipendenza della Repubblica Veneta oltre un anno fa, si è proclamato doge o imperatore o chissà che altro della stessa alcuni giorni fa, come fa a presentarsi come presidente della regione? Almeno un minimo di coerenza.
    Sta screditando il percorso legale e legittimo intrapreso attraverso la legge referendaria 16-2014 di Indipendenza Veneta.
    Voglio un Veneto governato da uomini seri, credibili ed integerrimi.
    L’unico movimento che abbia questi requisiti è Indipendenza Veneta,
    FORZA ALESSIO MOROSIN !!!!
    Forza Morosin

    1. Si e’ proclamato doge, imperatore??!! a me non risulta e comunque le manie di protagonismo c’e’ le ha anche Morosin.
      Il percorso legale della legge 16 e’ stata una conseguenza del referendum di marzo 2014, guardacaso solo 3 mesi dopo e’ passata la legge 16 grazie ai voti di zaia, che ha iniziato a parlare di indipendenza guardacaso da marzo 2014… altra considerazione degna di nota, chi ha porta all’attenzione del mondo la questione indipendenza veneto? Busato o Morosin?

      1. Sei sicuro, Elio, che la legge 16 sia passata con i voti di Zaia che parla più di autonomia che di indipendenza?
        Sei certo che Morosin abbia manie di protagonismo? Dimmi quando e dove. In piazza a Treviso ho visto altri personaggi, dopo un referendum che per ora non ha portato alcun cambiamento, ma forse mi sono perso qualcosa… però ho visto comuni che appoggiano la legge 16 e AMI Veneto…guardacaso.

        1. le ambizioni di ciascuno sono comprensibili, ma danno anche la misura della consistenza dei personaggi quando è chiaro che non possono portare a nulla… e Morosin che aveva la statura per essere un capo, alla resa dei conti visto dove i Veneti sono già arrivati per una strada che non è la sua, non si rassegna e, costi quel che costi ai Veneti tutti, mira al “primariato” da buon avvocato che non molla l’osso… si dimentica che qui non siamo in tribunale ma siamo nel vivo della carne di un popolo intiero! dovrebbe lui ricordarsi per il nome che ha e la sua storia, che è anche il suo popolo!..e desistere dal contrastarlo…

        2. Vito,
          Se il giorno dopo il referendum istituzionale di I.V. i veneti continueranno a pagare le tasse, non cambierà niente comunque. Il problema è la mentalità succube all’italia dei veneti.

    2. W Alessio Morosin, uomo integerrimo e leale, l’unico che quando parla, arriva diretto al cuore dei veri veneti, quelli che vogliono davvero l’indipendenza da questa Italia che da più di 150 anni ci succhia il sangue dalle vene tassandoci all’inverosimile. I governanti italiani sanno che se il VENETO ottiene l’indipendenza non potrà più contare in quella parte del NORD che da sempre ha versato miliardi di euro nelle loro casse per arricchirli. L’Italia si appella ancora all’articolo 5 della costituzione, “l’Italia è una e indivisibile”. Basta ci avette rotto.

      1. Non pensate che stia dando i numeri, elogiandomi da solo ma, non avendo il dono dell’ubiquità, ho voluto fare capire che, se potessi, pur di vedere ALESSIO MOROSIN vincere mi sdoppierei come sono certo che farebbero tutti i fratelli VENETI orgogliosi del nostro passato di REPUBBLICA VENETA.

        1. Io lo penso, che stai dando i numeri dico, e non credo di esser l’unico. Ma non preoccuparti, dì pure la tua, ne hai il diritto. Grazia al cielo, c’è ancora libertà di parola in Italia. Così dicono, anche se non è vero.

  11. Indipendenza veneta con morosin Alessio ha l’unico punto in programma dell’indipendenza del veneto per una reale democrazia in uno stato libero… Mi sembra piu che sufficiente per appoggiarlo…

  12. Morosin anche per me
    Son convinto che ci voglia una persona che di politica ci capisca
    Morosin mi apre la persona giusta anche per il suo passato ed operato
    Busato mi pare uno dai troppi proclami

    1. Per far chiarezza, sia Morosin che Busato hanno come unico punto in programma l’indipendenza, solo che Morosin, da avvocato qual è, si è intestardito in un improbabile percorso “istituzionale”, che per ovvie ragioni viene ostacolato in tutti i modi dallo Stato, mentre Busato, ingegnere, persona pratica, ha aggirato l’ostacolo, dando l’opportunità ai veneti di votare per l’indipendenza già l’anno scorso tramite un referendum autogestito e autofinanziato, monitorato e riconosciuto valido da una Commissione di Osservatori Internazionali. Il risultato è che Busato ha ottenuto con un anno di anticipo ciò che Morosin ancora vanamente insegue. E, nel frattempo, ha fatto altri passi avanti verso l’indipendenza, altro che proclami.

      1. RIFLETTI BENE SU CIO’ CHE ASSERISCI E TI ACCORGERAI CHE SEI IN ERRORI HAI CONFUSO PAN PER POLENTA, SFAMANO TUTTI E DUE MA HANNO PESI E PREZZI DIVERSI.
        SE VUOI CAPIRE CAPISCI.

      1. Semo in tre almaco che vede turbio su sto spolveron de preferense par busato che in veneto quasi nesun conose o gà sentio nominare.

  13. Alessio Morosin o Gianluca Busato unici candidati coerenti. Il resto è noia…sono le solite promesse che regolarmente e per forza di cose non potranno mai essere mantenute…
    L’unica possibilità che davvero esiste per cambiare tutto in meglio è l’indipendenza del Veneto.

  14. Alessio Morosin da sempre persona chiara , coerente e credibile indica un percorso , un percorso istituzionale che vedrebbe questo stato sconfitto con le sue stesse armi , se vogliamo la conferma che il popolo veneto vuole l’indipendenza senza fare giri larghi o inutili plebisciti pagati da onesti cittadini che ancora oggi aspettano risposte dal suo fautore… Morosin non ha mai sperperato i soldi di nessuno , non ha mai preso una sola decisione senza il consenso della maggioranza del movimento. Questa è democrazia diretta e io non voglio un padre padrone Dux mea lux 2 Buxatto Benito 2 , voglio una persona onesta ( qualcuno che 5 anni fa rinunciava al vitalizio di consigliere , quando nessuno si sarebbe nemmeno sognato di decurtarlo , infatti è l’unico su 226 consiglieri ad aver rinunciato ) che traghetti i Veneti verso una nuova realta , fatta di certezze , di credibilità e non di baggianate e improvvisate dichiarazioni di indipendenza gridate nelle piazze per poi partecipare alle elezioni regionali. Ricordo ancora che il risultato fu di 2.200.000 votanti , ma guardando il sondaggio sopra riportato credo che la buxia di buxato sia già bella che incartata. Morosin Alessio con INDIPENDENZA VENETA è l’unica mia alternativa possibile alla desolazione e alla miseria itaGliana ! Forza Alessio , forza Michele , anche perchè se fallite voi me tocca lavorare come un matto par dopo far su e vaixe e sbaraccare.

    1. Cosa centrano i 2 milioni di voti con il sondaggio sopra? secondo te chi ha votato sa che era proposto da Busato? chi ha votato indipendenza l’ha fatto a prescindere da chi proponeva il referendum, Busato ha fatto sapere a tutto il mondo della volontà dei veneti di staccarsi e non e’ poco, Morosin in concreto per l’indipendenza fin’ora cosa ha fatto?

      1. ti rispondo io, Morosin si è intestardito a farglielo fare da Zaia il referendum, e quello per l’autonomia è stato cassato da Roma, quello per l’indipendenza lo potevamo fare spendendo di tasca nostra 14 milioni di euro… ma il buffo è che i Veneti non tirano fuori soldi per niente dal momento che da più di un anno se lo sono già fatto il referendum, perchè sono molto più avanti del pachiderma politico-burocratico e vanno alla sostanza: riconoscendosi come popolo si sono già hanno dichiarati per l’indipendenza nel Referendum organizzato da Plebiscito 2013, cioè Busato, che è un tecnico che se ne intende e sa parlare al mondo intiero… anche la commissione OSCE che ha approvato il tutto ci ha fatto i complimenti…
        Mi domando: dov’erano Morosin, Zaia e compagnia?… quelli della regione a tirare il can per l’aia perchè fin che possono si devono mettere in tasca un lauto lautissimo stipendio e trafficare per il seguito… Morosin a ripetere la sua richiesta e la sua idea come uno zombi , e mi stupisco di lui, ma spero sempre che si ricreda…

      1. Io voterò per Busato, mi sembra un tipo energico, deciso, intelligente. Spero che non venga eletta la Moretti, non mi da alcuna fiducia, mi sembra una bambolotta da salotti televisivi. Inoltre ho saputo che è a favore della caccia e questo, per me che sono animalista, e’ un peccato grave, anzi, MORTALE.

  15. Da tempo seguendo i vari movimenti indipendentisti trovo più coerente INDIPENDENZA VENETA ,che continua a lavorare per far esprimere i veneti sul loro futuro. Trovo che LUCIO CHIAVEGATO E FABIO PADOVAN siano due persone decisamente motivate per liberare il popolo veneto .. AVANTI COSÌ FINO ALLA VITTORIA. io e i miei famigliari voteremo I.V. WSM WSM WSM

  16. parlano, parlano, promettono, ma l’unico che sa fare e fa è Busato:
    credibile e chiaro quello che dice, una visione concreta della realtà, delle difficoltà, ma soprattutto dei modi per uscire in fretta da una disastrosa situazione di stallo, l’unico che sa parlare col mondo fuori da questi nostri angusti confini e per questo silenziato da tutti i media italiani.
    L’indipendenza del Veneto è una necessità per i Veneti e sarà fortemente positiva per tutta l’area geografica a sud delle Alpi: con Busato è immediatamente realizzabile, dopo l’affermazione straordinaria del Plebiscito 2014 e la recente costituzione del Parlamento Veneto.
    Con Busato siamo nella giusta direzione in dirittura di arrivo.

  17. Io voto Alessio Morosin di Indipendenza Veneta perché ha dimostrato serietà e la giusta strategia per uscire da questo tunnel

    1. Il tunnel del referendum da 14 milioni di euro arenato ed impugnato dallo stato italiota. Miu sembra un gran bel lavoro in cinque anni. Ricordiamo che zaia ha fatto la legge 16 dopo il referendum di plebiscito.eu pressato ed impaurito di quello che stava e sta accadendo. Intanto il referendum di Plebiscito il 28 marzo scorso è stato internazionalmente riconosciuto valido. ora sta a noi renderlo operativo e l’unica strada è VenetoSI che se vince dichiarerà l’indipendenza unilaterale. Amico mio questa è strategia.!

  18. Sì cerca di tenere staccato Veneto si è Indipendenza Veneta , perche’ se mettono insieme i voti diventerebbero micidiali
    Buonasera.

  19. Busato o Morosin… Morosin o Busato… Per una persona realmente informata è l’unico dubbio. Invece chi vota un partito che promette soluzioni rimanendo in italia, vota per i criminali che ci hanno portato allo sfascio. Attraverso l’italia nulla cambierà mai, nemmeno con la volontà del popolo. Arrivare all’indipendenza del Veneto attraverso le regole italiane è un po’ come pensare di attraversare le sabbie mobili a nuoto. Magari qualcuno c’è riuscito, ma io preferisco usare una via più sicura, già battuta, solida e concreta: gli osservatori internazionali hanno decretato valido il mio voto e quello di altri 2.300.000 veneti. Ora tocca ai veneti darsi una svegliata. Io voterò VENETO SI.

  20. Facciamo due conti:
    -Morosin si è alleato con Zaia il traditore quindi = caregari (NON AFFIDABILE)
    -Tosi traditore stretta di mano con la Yeynge o come caxxo xe ciama = PDIOTI (NON AFFIDABILE)
    -Moretti non me frega una pippa ect….
    Xe difisie perdar a carega, l’unico che pol metar fine a sto incubo e xe BUSATO, fora dae bae sti italioti dal veneto!!!!WSM

    1. Anto, Sia chiaro che né Morosin né Indipendenza Veneta appoggiano Zaia, non creare disinformazione. Tanto per coerenza. In quanto a Busato ho alcuni forti dubbi dato che chi lo sostiene appunto, disinforma. Il buongiorno si vede dal mattino.

    1. ti capisco Davide, Morosin è bello, parla bene, affascina … a chi non piace? ma ha fatto la corte per troppo tempo a Zaia, senza riuscire a convincerlo, tante sedute per portare a casa niente…per fortuna Busato molto concretamente li ha lasciati a fare il loro tira e molla e ha portato i Veneti ad esprimersi in maniera moderna piazzandoci all’avanguardia, tanto che anche la commissione internazionale OSCE che ha monitorato il referendum 2014 e poi esaminato i risultati confermandoli, a Venezia si è complimentata coi Veneti e con chi ci ha saputo portarli a questo risultato… che vogliamo fare ora? ripetere il referendum perchè a Morosin non è piaciuto che non è stato fatto come diceva lui, alla vecchia maniera, in forma tradizionale? Abbiamo perso un sacco di tempo ad aspettarcelo dalla Regione, ma alla fine non se n’è ricavato niente… Mi sono sempre meravigliata che Morosin non accettasse l’evidenza e non si candidasse anche lui per essere dei Dieci…poteva risultare il più votato!.. l’ambizione a volte gioca brutti scherzi! il Popolo Veneto si è “autodeterminato”, giusto come predicava lui e lui ne è rimasto fuori…ma non possiamo ora perdere tempo e soldi per accontentare lui, se ne faccia una ragione e cerchi di dimostrare che ama di più il Veneto!

    2. BRAVO, SI VEDE CHE A MOLTI NON SONO BASTATI 150 ANNI DI SOTTOMISSIONE AL GOVERNO LADRO ITALIANO E MIGLIAIA DI MORTI PER COLPA DELLE ENORMI TASSE.
      1100 ANNI DI STORIA VENETA DOVREBBERO AVER INSEGNATO A TUTTI COSA E’ LA VERA LIBERTÀ, A QUANTO VEDO NON E’ COSI’. W ALESSIO MOROSIN – W SAN MARCO – W INDIPENDENZA VENETA.

  21. Jacopo Berti unica voce fuori dal coro se non vogliamo in futuro altri sperperi di denaro pubblico come nel caso mose. Più ambiente e più equità

    1. Magari bastasse evitare sperperi come il mose… Io dico: magari si potesse parlare di sperperi! Perché in realtá quella é MAFIA. Jacopo Berti è un bravo ragazzo, ma ho paura che per sistemare le cose serva ben altro…

  22. penso che la persona piu’ seria ed onesta in questo momento sia alessio morosin quindi speriamo che sia un inizio versi il veneto indipendente e non piu’ polentone paga e tasi come abbiamo sempre purtroppo fatto

  23. Zaia, mi sembra che il suo operato sia stato bene o male ottimo mai lasciare la strada vecchia per quella nuova anche perchè uno nuovo ricomincia da capo e perde solo tempo io lascerei lui è una persona con le palle almeno è chiaro nelle risposte e si 9rende responsabilità

    1. Ah bene, nominiamolo imperatore e facciamolo governare fino a 90 anni visto che cambiare è solo una perdita di tempo. Togliamo anche le elezioni a questo punto, tanto a cosa servono? …

  24. Gianluca Busato, senza il minimo dubbio. E’ onesto, concreto e determinato, con una visione chiara del presente e del futuro della nostra terra veneta in un contesto economico internazionale. Il referendum per l’indipendenza del marzo 2014 (merito suo), con più di due milioni di veneti che votarono SI, ovvero la maggioranza degli aventi diritto al voto, referendum monitorato e riconosciuto valido da una Commissione di Osservatori Internazionali, costituisce un passo di portata storica, e per questo volutamente ignorato dai media. Zaia, Berti, Tosi, Coletti. Sartori, Moretti sono tutti appendici del governo centrale di Roma. Niente più che amministratori di condominio. Morosin mi ha deluso. Partito alla grande ma ora arenato in una pastoia giuridica senza senso. Insiste caparbiamente nel voler fare un referendum consultivo per l’indipendenza approvato dalla Regione ma bocciato dallo Stato, che non si farà mai, ma sarebbe comunque un inutile doppione di quello già fatto, con successo, l’anno scorso. Peccato, avrebbe dimostrato maggiore onestà intellettuale fondendo il suo movimento con quello di Busato.

  25. Se Busato e Morosin , invece che alimentare una guerra intestina e insensata , che giovera solo a ” gli altri ” avessero deciso , se non di unirsi , ma al meno di allearsi , il risultato non sarebbe una simplice sommatoria ( 18+12 ) ma molto , molto di piu ,anzi ce ne sarebbe per nessuno !
    Poi raggiunto lo scopo , si applicava la democrazia diretta consultandoe il popolo con varie proposte per scegliere in quali modo attuare concretamento l’indipendenza .

    1. Lo scopo di Morosin, di permettere ai veneti di esprimersi in un referendum per l’indipendenza, è già stato raggiunto con pieno successo da Busato nel marzo dell’anno scorso. Ma, nonostante questo, insiste, per puntiglio, o per orgoglio, con il “suo” referendum, approvato a suo tempo dalla Regione ma bocciato dallo Stato, che, anche qualora si facesse (ma non si farà) sarebbe un inutile doppione del precedente. E’ un disco rotto. Così non fa altro che confondere le idee alla gente.

  26. Voto Alessio Morosin, persona seria e affidabile. Unico consigliere ad avere rinunciato al vitalizio su 226. L’indipendenza è il nostro futuro.

  27. Alessio Morosin, persona seria ed affidabile. Unico consigliere ad avere rinunciato al vitalizio su 226. Voto Indipendenza Veneta perchè è il nostro futuro

    1. Il nostro futuro è l’indipendenza dei veneti, non Indipendenza Veneta. Morosin sembra talmente preso da se stesso da non essersi accorto che Busato ha già ottenuto da un anno ciò che lui ancora spera di ottenere.

    1. Cos’hai già provato? Io in questo quinquennio ho provato il fallimento dell’azienda per la quale lavoravo, la disoccupazione, l’enorme difficoltà a trovare lavoro, la disperazione di amici e conoscenti nella mia stessa situazione, la preoccupazione nel vedere che le cose continuano a peggiorare, aziende che non pagano più o pagano con molto ritardo gli stipendi, aziende andarsene all’estero… Perdonami, ma mi viene l’angoscia a continuare.

  28. Sostengo Zaia per come ha governato il Veneto fino ad ora e senza dubbio continuerà così, uomo di alta levatura morale!Una garanzia per i veneti,Dopo Zaia solo Zaia

    1. Non basta più ai veneti un buon governatore della Regione Veneto, ora serve un buon presidente della Repubblica Veneta. Zaia, se lo volesse, avrebbe buone possibilità di diventarlo. Ma preferisce il certo all’incerto. Peggio per lui. Essendo un politico (quindi non vedendo più in là del suo naso) e non uno statista, non si è accorto che ciò che egli ritiene certo, è in realtà molto incerto, e ciò che egli ritiene incerto, è invece certo.

  29. Non capite che ricandidare zaia significa continuare a pagare x il resto d’Italia???
    Avanti ALESSIO MOROSIN, avanti INDIPENDENZA VENETA!!!

  30. Ma perchè nei programmi dei vari Moretti, Zaia, 5Stelle, non vedo scritto le parole “autonomia” o, almeno, “federalismo”,….come questi candidati avevano a suo tempo promesso ai Veneti “possibili-probabili” loro elettori??

    1. Né autonomia né federalismo. Il governo Renzi sta rendendo l’Italia sempre più centralista e la stessa Lega è diventata, con Salvini, un partito della destra italiana.

    1. ANCH’IO VOTO ZAIA: VOGLIO PIU’ TASSE, VOGLIO PIU’ IMMIGRATI, VOGLIO MANTENERE COL MIO LAVORO E SUDORE TUTTI GLI AFRICANI CHE L’ITALIA VORRA’ MANDARE IN VENETO, VOGLIO, NEL FRATTEMPO, MANTENERE ANCHE I MIEI FRATELLI ITALIANI DEL SUD, VOGLIO FINANZIARE LA POLITICA CIALTRONA ITALIANA, E VOGLIO TANTE ALTRE COSE CHE SOLO ZAIA PUO’ DARMI.

  31. Alessio Morosin è l’unico che sta perseguendo la via istituzionale per ottenere il referendum sull’indipendenza, inoltre è una persona seria, posata e credibile visto che è anche l’unico tra gli ex consiglieri regionali ad aver rinunciato al vitalizio.
    Ho preso parte anche al Referendum on-line di Gianluca Busato, che reputo comunque una persona che sta tentanto di fare qualcosa per il nostro Veneto in maniera intelligente perchè è riuscito a far parlare dell’argomento, oltre che testate internazionali, persino i media italiani.
    Quello che non capisco è perchè ci devono sempre essere movimenti indipendentisti disuniti che si presentano alle votazioni.
    In questo modo si rischia di creare confusione all’elettorato e favorire ancora una volta la vecchia politica corrotta e ladra, facendo disperdere i voti.
    Spero che prima del voto Morosin e Busato si alleino.

    1. Ragioniamo: cosa vorrebbe ottenere Morosin? Che venisse indetto un referendum istituzionale per dare la possibilità ai Veneti di dichiarare se preferiscono continuare a essere governati dallo Stato italiano o invece dar vita a una Repubblica Veneta Indipendente. Una volta celebrato questo referendum, qualora risultassero in maggioranza i SI, saremmo di fatto indipendenti? No, perché il referendum avrebbe valore meramente consultivo e per lo Stato italiano sarebbe incostituzionale. E allora? Allora dovrebbe essere riconosciuto valido internazionalmente, perché il diritto internazionale riconosce il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Cosa vuole ottenere Busato? Che il referendum autogestito e autofinanziato, celebrato nel marzo 2014, mediante il quale la maggioranza dei veneti dichiarò di voler dar vita alla Repubblica Veneta Indipendente, già riconosciuto valido internazionalmente, sia lo strumento per ottenere di fatto l’indipendenza, come riconosciuto dal diritto all’autodeterminazione dei popoli. Insomma, Morosin rispetto a Busato è indietro di un anno.

      1. Premetto che anche io mi sono adoperato a consegnare buste, fare gazebo, essere attivo e partecipare a riunioni…. Ho fatto donazioni e acquistato bond…. Ma ora che il referendum on line è certificato e la repubblica è nata già un anno fa… Dimmi cosa è cambiato!!!!

  32. Per il futuro mio e dei miei figli scelgo Zaia senza il minimo dubbio. Se oggi il Veneto è la Regione che più riesce a contenere le bastonate del governo Renzi e Alfano è solo merito della buona politica di Zaia e non certo dell’opposizione di sinistra. Se oggi i giovani hanno possibilità di lavoro e le aziende godono di agevolazioni ancora prima che qualcuno scoprisse l’acqua calda col jobs act è per merito di Zaia

    1. Che fine ha fatto il federalismo tanto caro a Zaia e alla Lega?
      Che fine ha fatto il progetto della macro regione del nord?
      Visto che Zaia è tanto bravo, perché il veneto si sta riempendo di immigrati mantenuti da noi?
      Perché Zaia non trattiene i soldi dei veneti invece di inviarli tutti i giorni a Roma?

  33. Voglio un Veneto indipendente! Voto BUSATO …..Ma popolo veneto,volete o no,una reale opportunita’ di cambiamento? Ma dico io,vi guardate attorno? E’ questo il veneto che volete ancora vedere….imprenditori chesi suicidano,giovani senza speranze…facciamolo almeno x loro….non dobbiamo avere paura,xche’ peggio di cosi’!

  34. Fate conto di quanti avvocati, magistrati ci siano in parlamento c’è ne vuole un altro ancora? I signori avvocati come morosin devono essere messi da parte perche’ hanno fatto gia ‘ abbastanza danni. Largo alle persone che sanno cosa e’ il lavoro e non a quelle che campano sulla discordia della gente! W BUSATO!!!!!

  35. Questa è l’ultima votazione utile poi c’è il punto di non ritorno, rimetteremo le inferriate nelle case per difenderci dai politici ladroni e dai ladroni portati qui dai politici.
    E’ una scelta pesante e coraggiosa da fare ma solo l’indipendenza ci riporterà a una situazione in grado di migliorare, Zaia é sicuramente uno capace ma è impantanato e non può fare altro che star fermo il più possibile per non sprofondare.
    Abbiate coraggio e votate per un partito indipendentista, una volta nella vita bisogna tirare un pugno a chi ci sta facendo del male, lo ha detto anche il Francesco.

  36. nn so chi votar, pensavo de votar zaia ma nn sapevo di morosin e busato………….ho ancora un mese x decidere

  37. Io scelgo il voto utile: contro la corruzione, il malaffare, il clientelismo, la censura, i soprusi, lo sfruttamento, la schiavitù fiscale… In parole povere, contro il sistema attuale io scelgo il vero cambiamento: io scelgo VENETO SI.

  38. Sul primato di Zaia, nulla da eccepire, in quanto sarà il molto probabile vincitore di queste elezioni regionali.
    Ma che si assista a partiti politici quasi inesistenti, come quello di Busato dato al 17%, significa solamente che tutti i loro seguaci si sono concentrati qui dentro, con più computer.
    Non è credibile che personaggi che non supereranno l’1% di consensi e fatichino addirittura a raccogliere le firme per presentare le liste, siano dati al 20%.
    Significa solamente tanti computer a disposizione, ma che non corrispondono nella realtà a altrettanti voti. Busato infatti non a caso è ingegnere informatico.

    1. Facile parlare di raccolta firme quando i partiti in giunta regionale fanno le leggi per risparmiarsi tale incombenza. Se tu credi a percentuali infime per i movimenti indipendentisti, significa che non conosci il seguito di persone che hanno. Prova a partecipare ad una delle loro serate e poi ne riparliamo.

    2. Luce,
      infatti e noto a tutti che Busato ha un magazzino pieno di migliaia di computer acquistati per il solo scopo di truccare truccare i sondaggi online… O_o

    3. Hai ragione Luce. Quella di Busato la vedo anch’io come un’operazione di marketing informatico. Al 20% del consenso credono solo i suoi discepoli. Come in una religione che plagia le menti più ordinarie.

    4. BRAVO BELLISSIMA OSSERVAZIONE.
      INVITO TUTTI I VENETI CHE IN CUOR LORO BATTE LA VOGLIA DI LIBERTÀ DI VOTARE IN MASSA ALESSIO MOROSIN UNICO E VERO LEADER PRONTO PER LA GUIDA VERSO LA LIBERTÀ.
      W SAN MARCO

  39. Mi pare di capire che, ad eccezione di Forza Nuova, nessuna lista includa nel programma obiettivi di etica morale sociale riguardo la famiglia tradizionale e la chiara e ferma intenzione di bloccare questa invasione criminale di immigrati che stiamo subendo. Se non si cura l’infezione, inutile pulire la piaga infetta. Risorse economiche saranno sempre sperperate inutilmente a causa delle scelte politiche a monte.

  40. rispindo a Elio .. Ha detto ” Morosin cosa ha fatto fin’ora per l’indipendenza ? ”
    Caro Elio credo di conoscerti, mi meraviglio di te … Morosin ha fatto, fra le altre cose, passare la legge 16 del Veneto .. Ti sembra poco ? Aggiungo solo, per essere buono con te … Sei poco informato !

    1. La legge 16 non è roba di Morosini, anche il progetto del quale si riempie la bocca il Morosin è stato concepito da Busato Gianluca. Morosin è politicamente incapace e inconcludente tant’è che da tre anni continua a dire e a dire e a dire le stesse cose senza dare prospettiva di cambiamento. Infatti aspetta un referendum istituzionale tale e quale la lega. Ripeto, politicamente sarebbe una iattura , proprio come Zaia.

    2. La legge 16 se non era per i voti di zaia non passava, e’ vero che morosin ha spinto in tal senso ma se zaia e i suoi consiglieri non votavano a favore stai sicuro che non passava, zaia ha parlato di indipendenza solo per l’azione del referendum digitale, o ti risulta forse che parlasse d’indipendenza prima di marzo 2014? a me no, la lega si e’ mossa in tal senso per non perdere voti

  41. Tante chiacchiere che non dicono niente ! La persona che merita il mio voto è l’avv. Alessio Morosin. Ho studiata la sua personalità e ho concluso che merita il rispetto di tutti i Veneti indipendentemente da ciò che le malelingue della politica dicano. Non fatevi ingannare dai falsi profeti. Come fece Muzio Scevola anch’io per per lui ci metterei la mano sui carboni ardenti. “Victoria nobis vita !”.

    1. A metterci sui carboni ardenti ci penserà l’Isis se non riusciremo a gestire autonomamente la politica dell’immigrazione. L’unica persona che potrà renderci indipendenti in tempi ragionevoli è Busato con Veneto Sì, non Morosin né, tanto meno, Zaia o gli altri candidati scelti dai partiti italiani.

      1. Povero illuso! Mi sono confrontato già prima del referendum telematico con il tuo paladino “Busato” e l’ho subito scartato anche se ho votato per il SI solo per sostegno alla causa indipendentista.

  42. Ma invece di queste diatribe tra di noi , indipendentisti , noi del popolo , che abbiamo ,, tutti lo stesso idem-sentir ,lo stesso scopo , non si potrebbe esigere un’alleanza ,se non proprio un’unita ? ,andare oltre a l’ostacolo , e poi raggiunto il NOSTRO obiettivo , decidere NOI , a maggioranza su le varie proposte dei nostri (rispetivi) ” capi ” , su comme attuare concretamente l’indipendenza . Solo insieme si puo sperare sfondare , altrimenti , anche con le nostre ragione , affonderemo .

    1. per non affondare fai in modo che sulla scheda elettorale possiamo trovare i simboli di VENETO SI e PLEBISCITO GIANLUCA BUSATO, così potremo confermare quanto già fatto col referendum 2014 ed attuare subito l’indipendenza che è già stata dichiarata… ed ora potremo renderela immediatamete attuabile con la vittoria di Busato alle regionali… è la strada più breve che ci apre da subito la piena libertà… perciò se non lo hai già fatto, vai con carta d’identità a mettere due firme nel tuo comune, ufficio elettorale, sotto le due liste qui sopra che, essendo nuove, devono superare questo sbarramento che la partitocrazia ha messo per salvaguardare se stessa…
      Dobbiamo firmare per essere liberi di votare… sembra il colmo, eppure lo hanno fatto… vedete un po’ se non è necessario cambiare tutto!…
      sSgno il giorno che saremo in una democrazia diretta, e potrebbe essere a tempi brevissimi se Busato risultasse il più votato.

      1. Scusa Caterina se ti correggo, non è Plebiscito ma Presidente Gianluca Busato. Le due schede elettorali da firmare (entrambe) in Comune sono dunque: Veneto Sì e Presidente Gianluca Busato. Credo che ci sia tempo per farlo solo entro il 26 aprile! I tempi stringono.

    2. Albert, complimenti ! Questa è la sana proposta: « Uniti siamo una potenza che fa paura a tutti i candidati al trono di Doge.» Una volta raggiunta l’indipendenza sarà il popolo poi a determinare chi guiderà la nuova realtà politica veneta. Il Popolo Veneto unito non sarà mai vinto. Lo abbiamo dimostrato nella storia lo dimostreremo nel futuro. Tutto dipende da noi !

  43. Busato dice che siamo gia indipendenti, come mai paghiamo ancora le tasse allo stato italiota?finiamola di dire cazzate busato e` come renzi straparla di falsita`

    1. La dichiarazione d’indipendenza del 21 marzo 2014 è stata la logica conseguenza della vittoria dei SI nel referendum per l’indipendenza celebrato nei giorni immediatamente precedenti, dal momento che, secondo il diritto internazionale, il popolo ha diritto all’autodeterminazione. Ciò non vuol dire, ovviamente, che da quel momento siamo di fatto indipendenti. Lo saremo, quando questo diritto verrà rispettato da tutti.

  44. VOTO VENETO Sì – Gianluca Busato unico fuori dalla solita partitocrazia italiana ! Anche se…..Temo che il Sistema ELEGGA Zaia o Moretti, quando parlo del sistema intendo il broglio elettorale nelle elezioni italiane, loro han già deciso e comunque che sia Zaia o Moretti appartengono a quella stessa identica partitocrazia che ha distrutto il Veneto e lo condurrà ancora peggio!
    Per questo e nonostante tutto scelgo qualcuno di NON apparentato con il sistema, scelgo VENETO Sì con Gianluca Busato !
    Almeno potremo decidere per il nostro territorio, il nostro futuro smettendola di subire gli ordini da roma e tutti quei danni fino a questo momento creati !

  45. “INDIPENDENZA VENETA” e “VENETO SI” devono Unire le forze !!!
    Dire che uno è meglio dell’altro è una cazzata, entrambi vogliono il Veneto Stato Indipendente !
    Non perdiamo un’altra opportunità per il campanilismo o per vecchi rancori !!!
    Ognuno ha le proprie argomentazioni e bacino di voti…non disperdiamoli ma uniamoli !
    X Roberto (attivista Veneto Si): parla con Busato e Morosin affinchè uniti si vada alla vittoria del VENETO…distinguetevi dalla solita politica italiana se volete il nostro bene.

    1. Due movimenti che seguono due strade diverse per ottenere lo stesso fine. Per unirsi, dovrebbero poi scegliere di portare avanti una sola delle due strade, non entrambe.
      Busato ha già fatto il referendum, l’ha certificato, ha creato i primi organi indipendenti della Repubblica Veneta, ora sta cercando di rendere fattiva questa indipendenza.
      Morosin sta ancora aspettando il permesso dallo stato italiano per indire un altro referendum per chiedere ai veneti se vogliono essere indipendenti. Ancora?
      Cosa vuoi, che Busato rinunci a tutto quello che ha fatto finora per ricominciare da capo con Morosin?
      E’ più logico che Morosin accetti ciò che Busato ha fatto finora e si unisca a lui.
      No, Morosin non vuole, vuole allearsi a qualche partito italiano (che poi lo lascerà in disparte…) per chiedere in ginocchio allo stato di indire un (altro) referendum… Sì, come no…

    2. Non sono un attivista ma nemmeno un superficiale. Mi dispiace che molti abbiano idee confuse e mi sforzo di dire in modo semplice le cose come stanno. Alla risposta che ti ha dato Feliso non c’è da aggiungere altro. E’ stato chiarissimo.

  46. Sebastiano Sartori è il mio Presidente del Veneto!

    Forza Nuova è sempre stata oscurata, denigrata e calunniata dai media per non permettervi di conoscere il suo pensiero e il suo programma. Se davvero volete salvare il Veneto vi conviene sostenere l’unica fazione politica che fin dalla sua fondazione 18 anni fa (circa) è stata contro l’Unione Monetaria Europea quando tutti gli altri la vedevano come un fatto positivo! E’ l’unico partito che quando fu fondata già in tempi sospetti denunciava l’arrivo di questa crisi: economica, sociale, di sicurezza, di legalità, di immigrazione selvaggia totalmente fuori controllo.

    Se invece volete suicidarvi giocate pure a fare i secessionisti e quando sarete uno staterello dentro un altro stato, totalmente dipendente dalle risorse che arrivano dalle regioni di questo, troppo piccolo per competere con le sue sole forze in un mondo governato da ordini mondialisti che tendono a creare potenze continentali, godetevi i veri effetti dell’Indipendenza. Io non lo dico con cattiveria né con intenzione di deridere i secessionisti, comprendo il loro totale disaffezionamento dall’Italia dovuta ai corrotti che ci hanno governati per decenni, ma non è questa la soluzione secondo me e lo dico con tutto il rispetto.

    Sebastiano Sartori e Forza Nuova unica soluzione!

    1. Non sono le dimensioni a rendere grande uno Stato. La Svizzera, per esempio, ha otto milioni di abitanti, il Veneto cinque milioni. Se vi aggiungessimo il Friuli e l’Alto Adige saremmo in pratica alla pari. L’Italia ha sessanta milioni di abitanti, e non dirmi che gli svizzeri stanno peggio degli italiani. Si potrebbero fare tantissimi altri esempi. L’Italia è un bellissimo Paese, geograficamente bellissimo, straordinariamente ricco di arte e di cultura, ma la storia insegna che l’unità politica non le ha giovato affatto. La frammentazione dei grandi stati ottocenteschi, inutilmente complessi e costosi, è il futuro. Informati.

      1. La Svizzera sta bene perché gli è consentito stare bene mio caro. Se le nazioni confinanti lo decidessero potrebbero soffocarla con una semplicità sconvolgente. La verità è che voi pensate da garantisti e quindi pensate che se diventaste indipendenti vi sarebbero garantiti i trattamenti con i guanti di velluto. Il Friuli e l’Alto Adige? Ma se non digeriscono i veneti! Al limite diventerebbero staterelli indipendenti a loro volta e cosa facciamo? Torniamo all’Italia dei Comuni da cui disperatamente i nostri avi sono fuggiti versando sangue a fiumi per riunificare questa terra? Ora non venite a dire che si stava meglio allora perché nessuno di voi ha vissuto quel periodo e sarebbe fenomeno di grande ignoranza voler sputare su quel che è stato davvero. Secondo te perché in Veneto e Friuli tutti chiedevano a gran voce di entrare nell’Italia mentre era sottomessa sotto gli austriaci? Secondo me, senza offesa, dovresti essere te ad informarmi meglio su cosa fu veramente quel periodo. Basterebbe fare un po’ di ricerche nemmeno troppo accurate per scoprire quel che hanno passato le italiche genti prima di riunificarsi e ti giro il tuo “Informati”.

        Il fatto che poi da quando è nata la repubblica abbiamo messo al governo dei corrotti, be quello è soprattutto colpa di chi li ha votati, non si è informato e non ha nemmeno voglia di farlo. Chi è causa del proprio male pianga sé stesso. Comunque non voglio distoglierti dai tuoi propositi, sarebbe impossibile come per te è impossibile distogliere me dal mio. Io ti dico solo che i veneti si farebbero tanto, ma tanto male. Ai posteri l’ardua sentenza dunque. Nel mentre noi possiamo essere d’accordo sul fatto che non lo siamo (d’accordo).

        1. La storia è scritta dai vincitori, ed è quella che si studia e si impara. Non è la vera storia. Ora però dobbiamo pensare al futuro, acqua passata non macina più, come si dice. Il futuro è l’Europa, non quella di oggi, dei banchieri e delle multinazionali, ma quella dei popoli, il futuro è il mondo. E nel mondo del futuro non ci saranno né l’Italia odierna né gli altri vecchi stati l’un contro l’altro armati. Ricordati che l’Europa è stata concepita per questo, per abbattere i confini tra gli stati ed evitare altre inutili stragi.

          1. Ed è qui che sbagli. Se tu mi conoscessi sapresti che io vado a cercare informazioni e quant’altro. Non mi accontento delle storie ufficiali raccontante nei centri di lavaggio mentale chiamati scuole.
            L’Europa non è stata concepita per abbattere le barriere fra gli stati ed evitare inutili stragi. Questa è la storia ufficiale di chi vince, come ti è piaciuto dire. La vera storia è un’altra: l’Europa Unita è stata concepita per tenere buone e pacificare le colonie americane (i paesi europei) e usarle come cuscinetto economico soggiogandole. Ovviamente sei libero di credere in ciò che vuoi credere. In un futuro lontano probabilmente non ci sarà nemmeno la terra, ma non per questo dobbiamo farla a pezzi se comprendi la mia metafora. In un futuro non ci sarà l’Italia? Bene non dovrebbe andare in pezzi per mano degli italiani stessi. E’ masochistico. Ma mi pare ovvio che tu sia convinto e cerchi in tutti i modi di far prevalere le tue ragioni. Mi spiace dirtelo, ma puoi agitarti quanto vuoi, se i veneti sono abbastanza furbi e fanno due calcoli non con la pancia, ma con la testa, analizzando bene la questione, si accorgeranno che dall’Indipendenza avranno solo da perderci. Paradossalmente perderanno ulteriormente peso nel quadro nazionale che diventerebbe internazionale, anzi al confronto di quest’ultimo sarebbe più facile finire di mettersi le catene ai polsi. Comunque non vi preoccupate, se ottenete quello che volete e finisce come vi ho messi in guardia, riuscirete a dire comunque che non potevate saperlo e salterà fuori la storiella che si stava meglio prima.

  47. Votate per i veneti! Basta Zaia, servo dei burocrati italiani leghisti, no a Moretti e Tosi, entrambi del Partito(anti) Democratico, no ai partiti che appoggia Zaia (NVI) , Morosin? Attenzione. In effetti il migliore è Busato. Poi che la maggior parte delle pecore venete continui a credere ai soliti venduti non possiamo evitarlo.

  48. Rispondo a Fabio 2989. «Se fosse indipendente, il Veneto crescerebbe più della Cina, con un più 12 percento del Pil da un anno all’altro. Secondo le nostre proiezioni economiche, elaborate in tre anni di lavoro, l’indipendenza non avrebbe alcun aspetto negativo». E’ quanto dichiarato da Gian Angelo Bellati, direttore di Unioncamere Veneto, che non si può definire un indipendentista.

    1. Ho il sospetto che voi non abbiate considerato diversi aspetti. Il primo è che alla prima calamità naturale ti parte mezza regione e sei in ginocchio, specie perché è dimostrato che al pari delle altre regioni siamo incapaci di gestire il territorio continuando a cementificare a cavolo e non curiamo a sufficienza i fiumi e i fossati che stiamo coprendo ovunque (una volta c’erano fossati ovunque che raccoglievano le piogge abbondanti). Non venitemi a dire che il Veneto non ha mai avuto aiuti dal resto dell’Italia a seguito di catastrofi, aiuti senza i quali sarebbe tornato ai primi del 900. Continuiamo con il fatto che il veneto avrebbe un effetto forse benefico nel breve periodo, ma nel lungo periodo, siccome non è la Cina che conta giusto oltre 1 miliardo 300 milioni di persone ed in pratica un quarto del continente asiatico rispetto al quale l’Europa è uno sputo per dimensioni, ne subirebbe il contraccolpo, a partire dai rifiuti tossici, che diversi imprenditori del nord Italia (veneti compresi) hanno smerciato sottobanco a costi ridotti alla malavita esportando morte nelle altre regioni, da smaltire in un territorio molto piccolo e sovraffollato o da esportare a prezzi maggiorati altrove. Lo stiamo già facendo? Non vi preoccupate che i prezzi lieviterebbero anche per il solo passaggio di quei rifiuti su altri territori. Questi sono solo due esempi assai banali di una miriade di altri esempi che possiamo fare. Dovremmo farci le nostre centrali elettriche, importando le materie prime per produrre elettricità giusto per farne un altro. La fornitura del gas passerebbe comunque attraverso l’Italia più a est da noi e se diventano staterelli regione pure loro attraverso un altro stato, il quale con la scusa del passaggio e della manutenzione del gas dotto vorrà comunque la sua fetta. E si potrebbe continuare ancora molto a lungo. Poi ovviamente se ci piace guardare solo il profitto iniziale certo, avete da guadagnarci. Ma se poi guardiamo nel medio lungo periodo siamo fregati un po’ come l’idiozia che si disse dell’Euro: “Grazie all’Euro guadagneremo tutti di più lavorando di meno!”. Abbiamo visto tutti com’è finita mi pare. Poi per carità, io sono curioso di vedere cosa combinereste facendo poi subire gli effetti di tale drammatica decisione pure agli altri. Sicuramente non potrete più appellarvi a Roma ladrona ecc.

      1. Ragioni come se indipendenza significasse autarchia. E’ l’Italia che che ci tiene ingabbiati. Rotta la gabbia, il mondo è nostro. In senso economico s’intende.

        1. Rotta la gabbia, il mondo è nostro. In senso economico s’intende.

          Ecco qui il pensiero perverso e pericoloso secondo me. La Sirena che richiama il marinaio verso gli scogli. Se credi di essere indipendente continuando a dipendere in tutto e per tutto dagli altri non sei indipendente se non di facciata. Insomma si tratta di una farsa. A questo punto meglio restare come siamo e organizzare invece un movimento nazionalista che si sta diffondendo in tutta Italia, tanto che i giornali (tutti schierati) non fanno che mandare grida di allarme. Se le cose le vuoi cambiare le cambi veramente non per finta. Ah giusto un appunto per completare quanto citato prima e a cui non c’è stato prima. Lo sai che in caso di disastro naturale (cosa molto probabile visti questi ultimi anni e gli stravolgimenti climatici), ora come regione di Italia ciò che ci arriva dalle altre regioni è pure nostro, mentre dopo saranno aiuti internazionali da rendere con un certo interesse? Non parlo di cibo e medicine (la gente pensa sempre a questo quando si parla di aiuti internazionali), ma di fondi e materiali per la ricostruzione. Se poi vogliamo dibattere posso riportare esempi pratici di che cosa accade per esempio nella marca trevigiana che farebbe sorgere un po’ di dubbi sul fatto che ci convenga o meno essere indipendenti.

          Il programma di Sebastiano Sartori di Forza Nuova è l’unico veramente mirato a risolvere i problemi del veneto e farlo risollevarlo, ma soprattutto un programma per restare vicino alle famiglie venete e non lasciarle all’abbandono in cui versano per ora. Sebastiano Sartori è docente presso l’Istituto Barbarigo di Venezia e segretario si candida alla carica di Governatore del Veneto proponendo alcuni temi: emergenza criminalità, procedure di rimpatri, unificazione delle polizie municipali regionali, gestione dei flussi migratori, difesa della famiglia tradizionale, no alla chiusura dei piccoli e medi presidi sanitari, verifica del dissesto idrogeologico.

          Per come li vedo io gli altri programmi o sono le solite chiacchiere da campagna elettorale, o sono volti a creare altri grossi problemi. Questo è e resta il mio punto di vista.

          1. Appunto, è il tuo punto di vista. Non quello dei tanti, troppi veneti disperati, che non trovano lavoro, che falliscono, che devono chiudere le attività, che lasciano la propria terra per cercar fortuna all’estero. Che si suicidano.

    1. Sono stati consegnati sabato 28 marzo, nel corso di una cerimonia aperta al pubblico, a Venezia, Cà Vendramin Calergi, dal Presidente degli Osservatori Internazionali nelle mani di Busato.

  49. Io adesso non voglio insinuare nulla , ma certe accuse lanciate da qualcuno che ha lavorato come un forsennato per il plebiscito e di questo ne sono sicuro perchè conosco personalmente Serafini sono pesanti e qualche dubbio perdonatemi ma umano che sorga… Comunque sia ripeto vorrei poter vedere i documenti della certificazione e sapere chi erano i delegati che hanno certificato i voti…

    1. I dubbi vengono anche ai santi. Però in questo caso non si tratta di aver fede ma di prendere atto di dati oggettivi. Precedentemente alla consegna ufficiale della certificazione dei voti da parte della Commissione degli Osservatori Internazionali, questi erano stati già dichiarati validi dalla Società Engineering Ingegneria Informatica Spa, primaria società informatica italiana, quotata alla Borsa di Milano. E precedentemente ancora, nel marzo 2014, un sondaggio Demos, commissionato dal quotidiano La Repubblica, contemporaneo al referendum (con l’evidente intento di sbugiardarlo), era giunto ai medesimi risultati.

  50. Mi dispiace ma viste le procedure e il sistema di voto avendovi partecipato e votato sono dell’idea comunque che Alessio Morosin con Indipendenza Veneta rimanga sempre e comunque la soluzione più credibile e concreta. Indipendenza Veneta userà gli stessi strumenti che questo stato mette a disposizione per liberarsene , qui non vi sono certificatori internazionali a dover lavorare. Se i Veneti per assurdo dovessero scegliere Alessio Morosin come governatore e Indipendenza Veneta non vi sarebbe nemmeno piu la necessità di fare il referendum avendo nel programma un solo ed unico punto , INDIPENDENZA , e da elezioni regionali diverrebbero per noi elezioni Venete costituenti. No ho dubbi il mio voto è per ALESSIO MOROSIN , MICHELE FAVERO , INDIPENDENZA VENETA

    1. A proposito di procedure e sistema di voto, riporto un estratto dalla relazione della Commissione degli Osservatori Internazionali: “…Il Comitato degli Osservatori Internazionali considera che l’uso del voto elettronico in un ambiente controllato, come Internet, crea più sicurezza e segretezza e che la procedura telematica applicata al Referendum è innovativa e minimizza la possibilità di brogli elettorali…”. Considera che il voto elettronico in Italia è innovativo, ma non lo è in Paesi più avanzati, come per esempio in Svizzera. Riguardo al discorso che Morosin intende usare “gli stessi strumenti che questo Stato mette a disposizione per liberarsene” e quindi “non vi sono certificatori internazionali a dover lavorare”, mi sembra in contraddizione con quanto afferma, giustamente, lo stesso Morosin, cioè che l’eventuale referendum indetto dalla Regione non avrebbe alcun riconoscimento da parte dello Stato italiano, in quanto consultivo e in quanto incostituzionale, ma lo potrebbe avere internazionalmente, poiché il diritto internazionale riconosce il diritto all’autodeterminazione dei popoli.

    2. Stefano sei nella verità ed io sono con te e con il mio voto che è per ALESSIO MOROSIN , MICHELE FAVERO , INDIPENDENZA VENETA.

  51. I movimenti di Busato e Morosin devono umilmente confrontarsi e unirsi per il bene del Veneto.
    Ognuno con modestia rinunci a coltivare il proprio piccolo orto e venga condivisa la strada migliore per liberare il Veneto dalla schiavitù !!!
    Vogliamo essere Padroni a casa nostra…vogliamo la nostra terra libera dall’Oppressore italia…
    Se rimanete da soli e arroccati nelle proprie posizioni l’INDIPENDENZA non vince come si nota da questa statistica.
    I due movimenti uniti possono creare un effetto leva e superare il democristiano Zaia !!!

  52. Mi auguro che anche il movimento di Noi Veneto Indipendente con tutti gli aggregati quali Veneti Indipendenti Liga Veneta Repubblica, Progetto Nord Est, Veneto Stato, Tea Party Veneto, Pro Veneto ed altri movimenti indipendentisti si uniscano a quelli di Morosin e Busato in un unico partito pro Veneto Stato Indipendente.

  53. Copio uno stralcio di Antonio Guadagnini:
    “la possibilità di convincere un elettore veneto ad appoggiare il referendum per l’autodeterminazione, si ferma di fronte all’affermazione che i nostri avversari ripetono come un mantra: “i xe pochi e i fa barufa fra lori”.
    Perché siamo divisi? Per questioni di orgoglio e di ambizione personali, o per questioni politiche? Siamo divisi perché guardiamo avanti, o perché continuiamo a guardare indietro?
    Siamo noi che diamo ai nostri avversari l’arma per batterci. E così facendo, noi abbiamo responsabilità enormi rispetto alla perpetuazione del ‘sistema Italia’.
    Condizione necessaria per arrivare al(l’affermazione del) referendum è che il proponente sia unico.
    Un solo soggetto politico che si incarica di portare avanti la battaglia. Tutti quelli che ci credono devono starci dentro e sostenere questo soggetto, non curandosi dei ruoli che andranno a ricoprire.
    Le probabilità di raggiungere l’obiettivo sono inversamente proporzionali all’orgoglio e all’ambizione personali dei proponenti; e sono direttamente proporzionali al loro buonsenso e all’amore (quello vero) che hanno per la loro terra.
    Schematizziamo, se:
    1 – Tutti quelli che propongono il referendum sanno che la proposta non fa una grinza
    2 – I veneti hanno l’intelligenza sufficiente per capirlo
    allora,
    bisogna lavorare sulla credibilità dei proponenti.
    Per battere Napoleone le ‘potenze europee’ smisero di litigare e si misero assieme.
    Prima che di grande visione strategica, c’è bisogno di buon senso.
    Abbiamo un’occasione, se falliremo sarà colpa della nostra intelligenza, non di quella dei veneti.
    Uniti si vince, divisi si perde.”

  54. Cari amici di Luca Zaia,
    Anchio come molti di voi ritengo che Zaia abbia operato al meglio delle sue possibilita’……pero’…..
    fate un po’ di attenzione….i prossimi mesi saranno mesi di dolore per lo stato italiano…..e statene pur certi che il governo centrale imporra’ alla regione sacrifici dolorosi (chiusura di sopedali, aumento aliquote regionali e comunali, tasse sugli immobili, aumento accise sulla
    benzina e altroo…. senza contare la mancanza di sicurezza oramai acclarata in sfavore dei veneti
    (ovviamente per tutelare clandestini rom e quant’altro)).
    Luca Zaia di fronte alla eventualita’ (ma io dico certezza) che roma chieda altri sacrifici
    alla regione non potra’ far altro che obbedire (questo perche’ da un punto di vista gerarchico
    e’ un suddito). L’ unico al momento che non e’ suddito di roma e’ Gian luca Busato.
    Riflettete……!!!!

  55. Veneto si solo vince l’Italia …indipendenza Veneta da sola vince l’italia.
    Se Veneto si è indipendenza Veneta assimilato i loro voti vincono chiaramente i Veneti…per vincere le regionali servono i voti.

  56. Appoggerei tranquillamente Busato nel ruolo di Governatore Veneto se spiegasse bene ( con la logica ineguagliabile del Cpmputer…) a me ed ai numerosi commentatori presenti in questo ” salotto” perchè si propone in tale ruolo sapendo che semplicemente spalancherà le porte alla Moretti . Se io, che avrei rivotato Zaia, voterò per lui, convinto che la “scorciatoia ” Plebiscito Eu sia la più entusiasmante, e Plebiscito nonostante il successo rimanesse in percentuale modesta , non avrei quindi cancellato, insieme ad altri , la riconferma possibile di Zaia al primo turno ? E quando mai il centrodestra vince al 2° turno, quando tutti vanno al mare ?. ( vedere Vicenza e Variati ! ) . Busato sta operando per parlamento , deputati ministri che nulla hanno a che fare con i poteri tradizionali dello stato italiano , in contemporanea vuole calarsi in toto nel sistema da lui rifiutato. Ci spiega questo segreto ” pluripoltrona ” ? Se può , sono pronto a votarlo….

  57. Dai ragazzi, Morosin è immanicato con la lega di SALVINI e di BOSSI!! La Lega che quando era al potere ha promesso federalismo fiscale e padania libera..avete memoria corta? Quando governavano loro hanno mangiato tutto e di più, gli immigrati sono sempre entrati e le tasse sono sempre restate a Roma! BASTA MEMORIA CORTA!!!!!!! Vada per Busato

  58. Pure con una valenza relativa notate che in questo sondagio ,noi indipendentisti , insieme , siamo in testa……meditate responsabili …..meditate !

  59. L’unica persona da cui mi sento rappresentato è Gianluca Busato! Vuole la stessa cosa che voglio io: l’indipendenza del Veneto senza MA senza SE e SUBITO!!
    È lunica persona che prima delle parole fa vedere i FATTI ..che sono l”unica cosa che conta veramente, delle belle parole non me ne faccio più niente!

  60. Buongiorno a tutti, prima di esprimere una preferenza, assicuratevi che il cervello sia collegato al cuore o rischierete di esprimervi con giudizi negativi votati solo da ciò che leggete e ben si sa quante scemenze dicono i giornali pur di vendere bugie fresche di giornata.
    Vi faccio notare che Alessio Morosin, leader del Movimento di INDIPENDENZA VENETA, a pieno merito, tra poco compie 60 anni e secondo le vecchie regole avrebbe potuto cominciare ad intascare il vitalizio 5 anni fa che non ha fatto perché ritiene che i vitalizi siano una cosa fuori dal tempo, un privilegio scandaloso. Alessio Morosin è un uomo serio e tutto d’un pezzo che come ogni VENETO onesto che ogni mattina si alza presto per andare al lavoro e che vive del suo operato e non rubando soldi ai cittadini, come da sempre, fanno gli “ONESTI GOVERNANTI ITALIANI”.
    BRAVO AVVOCATO ALESSIO, SEI E SARAI PER SEMPRE IL MIO LEADER ED INSIEME ARRIVEREMO ALLA SOSPIRATA INDIPENDENZA DEL VENETO, FINALMENTE SAREMO DAVVERO PADRONI DELLA NOSTRA TERRA E A TESTA ALTA LOTTEREMO TUTTI UNITI PER NON FARCELA PIÙ TOGLIERE.
    ALESSIO MOROSIN UNA MOSCA BIANCA CHE SI STACCA CON FORZA DAL PANORAMA DI UNA ITALIA POLITICA CORROTTA, MARCIA E DITTATRICE.
    INVITO TUTTI I VENETI PURI DI CUORE A VOTARE PER MOROSIN GOVERNATORE.

    1. Bravo avvocato e talmente tutto d’un pezzo da non accorgersi che il referendum per l’indipendenza, che dice di voler fare, è già stato fatto l’anno scorso.

      1. Infatti caro Roberto con il referendum gestito da un privato il Giane ha dato corso all’indipendenza scacciando i prefetti, tutte le istituzioni italiane, ha sciolto l’illegittima Giunta Regionale, la Repubblica Veneta è stata riconosciuta dalle nazioni che contano mentre il coglione di Morosin che non se n’è nemmeno accorto, persevera con la via legale e democratica, l’unica via percorribile giuridica e costituzionale. Lo ammette implicitamente anche il buon Giane che con Veneto Si è candidato a questa italica tornata elettorale, mi sembra un pochetto in contraddizione ma questo è un mio personalissimo parere…

        1. Morosin insiste nel referendum per l’indipendenza approvato dalla Regione e bocciato dallo Stato perché incostituzionale. Appunto in quanto incostituzionale e consultivo, per lo Stato (ammesso e non concesso che si facesse) sarebbe acqua fresca. Non importa, sostiene Morosin, bisogna comunque insistere perché ciò che conta è che il popolo veneto possa esprimere la sua volontà. La volontà popolare scavalca infatti i limiti della costituzione, è “ius cogens”. Il diritto internazionale, che è al di sopra del diritto nazionale, riconosce al popolo il diritto di autodeterminazione. Benissimo, occorrerebbe dunque che quel referendum regionale, una volta fatto (se e quando, soprattutto se), venisse riconosciuto valido internazionalmente, e da lì iniziare un percorso diplomatico per rendere fattiva l’indipendenza. Ma il referendum per l’indipendenza riconosciuto internazionalmente (ius cogens) è già stato fatto l’anno scorso, nel marzo 2014, monitorato e certificato da un Comitato di Osservatori Internazionali. Non è che facendone un altro, e poi magari un altro ancora, lo Stato italiano finalmente si commuova e ci lasci andare per la nostra strada. Non funziona così.

      2. eh già, il Veneto è indipendente dall anno scorso,
        Ricordalo a Busato che essendo estero non può candidarsi alle regionali dell italia, e ricordagli anche che nell ultimo anno l Italia ha governato nel “suo” veneto come sempre…

        1. Pensi che il referendum di morosin possa portare all’indipendenza dalla sera alla mattina? Essendo un referendum consultivo è solo un sondaggio, come era quello di Busato; e quindi non ha valore legale. Meglio la strada che ha spianato Busato quindi, il referendum è gia fatto e certificato da osservatori internazionali, ora basta solo procedere a farci riconoscere come stato indipendente dalle altri nazioni e cominciare a trattenere qui le nostre risorse, cosa più facile da fare se vincesse le elezioni

      3. MA STAI ZITTO E PRIMA DI SPARARE CAZZATE ASSICURATI CHE IL TUO CERVELLO SIA COLLEGATO AL CUORE, SEMPRE CHE TU ABBIA UN CERVELLO ALTRIMENTI IL TUO CUORE LAVORA A VUOTO.
        W SAN MARCO – W IL MOVIMENTO DI INDIPENDENZA VENETA.

        1. Perché dici “sparare cazzate”? Il referendum per l’indipendenza che Morosin insiste ancora che possa venir indetto dalla Regione, nonostante la bocciatura da parte dello Stato in quanto incostituzionale, sarebbe in effetti meramente consultivo, quindi per lo Stato italiano di efficacia pari a zero. Acqua fresca. Esattamente come il referendum organizzato da Plebiscito.eu (presidente Busato) un anno fa. Solo che quest’ultimo è stato riconosciuto valido da un Comitato di Osservatori Internazionali. Se non ha valore per il diritto italiano, lo ha perciò invece per il diritto internazionale. Ed è questo che conta, come continua giustamente a sostenere lo stesso Morosin (diritto di autodeterminazione… ius cogens…).

  61. Indipendenza Veneta (Morosin) – Veneto Si (Busato) – Noi Veneto Indipendente : UNITEVI !!!

    “Per battere Napoleone le ‘potenze europee’ smisero di litigare e si misero assieme.
    Prima che di grande visione strategica, c’è bisogno di buon senso.
    Abbiamo un’occasione, se falliremo sarà colpa della nostra intelligenza, non di quella dei veneti.
    Uniti si vince, divisi si perde.” (Antonio Guadagnini)

    1. Se in un gruppo in marcia verso la vetta c’è chi cammina di gran lena e prende le scorciatoie, mentre altri seguono il sentiero senza fretta e discorrendo, è difficile che rimanga compatto.

  62. Buongiorno, io sostengo Jacopo Berti……e in tutta franchezza basta con questi partiti che ci hanno ridotto cosi cn promesse e nei fatti si sono autotrincerati mantenendosi poltrone stipendinpensioni vitalizi… voglio n futuro migliore per i miei figli e per miei nipoti chiedo onesta etica morale senso del bene comune dignita er gli anziani lavoro e rispetto delle regole… questo non e piu possibile con la vecchia politica… in Jacopo berti vedo i miei figli e sono orgogliosa di averli cresciuti cin questi valori…. certo ci costa sacrificio impegno costante ma c e soddisfazione… ..in bocca al lupo a Jacopo Berti per un veneto migliore grazie

  63. Anna Maria, Jacopo el xe sicuramente un bravo toxo, seguo el m5* e ritegno che nonostante i mass media xe tuti contro de lori mistificando sistematicamente i fatti, i fà tutto e solo par el ben dei cittadini taliani. Ma qua semo in Veneto e Zaia, Moretti, Tosi, Sartori e Coletti i fà parte del sistema italia, a sta ora ne serve un rabalton epocale, bisogna aver el corajo de dir basta al sistema italia e pensar de salvarse dal disastro inevitabile, questo xe sicuramente l’ultimo treno che se ferma, no podemo più permeterse de perdarlo! El giorno dopo che paremo fora el sistema italia dal Veneto, i taliani no dovarà far gnente de più de constatar la fine imprescindibile dell’egemonia partitocratica co a naturale instaurasiòn del Popolo Sovrano.

  64. Io voto Moretti. Per come ha lavorato la lega in questi anni non merita la poltrona! Voglio chi non ha mai aiutato la lega, Galan e compagnia!

    1. Concordo: brava a raccontar storielle (e in quanti le credono!) e nuova ogni volta che esce dall’estetista (rigorosamente una volta alla settimana).

  65. Teniamo sempre presente che ogni programma non indipendentista, per quanto apparentemente possa sembrare a qualcuno allettante, diventa CARTA STRACCIA per l’impossibilità di poter essere realizzato venendo sempre più a mancare le risorse economiche che questo truffaldino stato centrale preleva in quantità sempre maggiore ai cittadini veneti e alle istituzioni di governo venete. Ergo: SOLO con la fattiva indipendenza potremo trattenere in loco le notevoli risorse che come veneti produciamo e ridistribuirle sul territorio in varie forme. Per questo NON CREDO NEANCHE AD UNA PAROLA di coloro che non intendono perseguire come PUNTO FONDAMENTALE l’indipendenza del Veneto; ESSI MENTONO SAPENDO DI MENTIRE e se per disgrazia uno di essi dovesse diventare il nuovo governatore non potrà fare altro che tagliare ancora i servizi ed aumentare le tasse che poi vanno comunque a Roma. Chiarito questo, di candidati credibili ne restano soltanto due. Il resto deve rispondere PRIMA alle segreterie dei loro partiti romanocentrizzati che hanno tutto l’interesse a mantenere lo status quo, ovvero continuare a spremere i veneti illudendoli con le loro promesse tanto false proprio perchè irrealizzabili. Pura aria fritta e pure riscaldata buona solo per coloro che non hanno il coraggio di affrontare un VERO CAMBIAMENTO: L’INDIPENDENZA DEL VENETO!

  66. Paolo sei un Grande.
    INDIPENDENZA: unica via d’uscita alla povertà e alla schiavitù della nostra “regione” Veneto.
    Pensiamo in grande, pensiamo al VENETO come nuovo stato membro nell’Unione Europea.

  67. Morosin e Busato” insieme” per la Libertà economica e politica del popolo Veneto.
    NON cedete alla tentazione di competere o peggio litigare tra indipendentisti sennò sarà la fine.
    Il mio appoggio,il mio voto è per Morosin.
    W.S.M.

  68. Mi dicono che questo Busato sia praticamente privo di seguito, con riunioni e comizi semideserti (mi sono state fatte vedere fotografie nel web), mentre Morosin le sale le riempie con presenze più che decuplicate rispetto al suo concorrente.
    Anche le squadre elettorali presentate, sono ben diverse per competenza e professionalità, a favore dell’avvocato veneziano.
    Mi viene anche riferito che la forza politica dell’ingegnere trevisano, sta quasi esclusivamente sul web, dove avrebbe impostato una campagna aggressiva verso la lega e altri gruppi indipendentisti veneti.

    Devo ancora scegliere per chi votare e mi riserverò di farlo a poche settimane dal voto, ma optanto per il voto indipendentista sceglierò per un squadra capace, organizzata, concreta e radicata nel territorio e non per improvvisati che non si comprende cosa abbiano fatto fino a ieri.

    1. Bravo hai pienamente ragione, Busato ha le sue opinioni ma con quelle non va da nessuna parte, MOROSIN oltre alle idee ha dalla sua parte molti storici e studiosi che non fanno parte di quelle persone che si fanno ritrarre e intervistare per apparire sui giornali quotidiani “BUGIE FRESCHE DI GIORNATA”, Alessio MOROSIN invece parla direttamente alla gente del veneto e mira direttamente al CUORE, parlando, non di capperate ma, si reali situazioni avvenute dal PLEBISCITO FARSA del 1866 cioè 149 anni fa ad oggi.
      Parla dei problemi del Popolo Veneto come povertà, tasse capestro che hanno spinto migliaia di nostri fratelli al suicidio della mala sanità strapagata e tantissimo altro ancora.
      IO HO OPTATO PER INDIPENDENZA VENETA e noto con immenso piacere che sono sempre di più i fratelli veneti che assistono, sempre più numerosi, alle serate di Alessio MOROSIN.
      W INDIPENDENZA VENETA

      1. E’ un vero peccato che Alessio Morosin, che ha indubbiamente dei numeri, per orgoglio, dico io (non saprei dire per quale altra ragione), non accetti il dato di fatto che ciò che lui si propone con ostinazione di raggiungere (ovvero un referendum consultivo per l’indipendenza da far valere in ambito internazionale) è già stato fatto l’anno scorso, dal movimento Plebiscito.eu (presidente Gianluca Busato), monitorato e certificato da un Comitato di Osservatori Internazionali. Un altro referendum identico, regionale, per giunta (che non si farà mai fare perché incostituzionale e troppo costoso), sarebbe del tutto inutile. Un inutile spreco di energie, di tempo e di denaro. Peccato, ripeto, perché se unisse le forze del suo movimento, Indipendenza Veneta, con quelle di Gianluca Busato, Veneto Sì (espressione politica di Plebiscito.eu), sarebbe magnifico.

  69. Io sono ancora indeciso su chi votare ma se MOROSIN e BUSATO creassero una coalizione sarebbe impossibile non votarli essendo l’indipendenza l’unica via per un foturo roseo per i veneti, avere 2 movimenti con lo stesso obbiettivo ha come unica conseguenza la divisione dei voti a favore dei partiti nazionali……

    1. Busato non ha numeri, non viene neppure invitato in molte trasmissioni politiche a carattere regionale, i suoi comizi di solito non superano i 100 presenti e le assemblee mediamente i 30-40 presenti, che passano spesso da un comune all’altro perchè affiliati al suo partito-movimento con due nomi diversi. Dopo essere stato estromesso dalla lega ha creato e distrutto molti altri partiti indipendentisti, venendo anche estromesso da alcuni di questi. Cerca freneticamente apparentamenti con Indipendenza Veneta perchè da solo non riuscirà ad andare da nessuna parte, anche perchè i partiti che compongono Noi Indipendenti Veneto alleati a Zaia non lo vogliono proprio. Per molti che lo conoscono è quindi un vero e proprio problema per l’indipendentismo e non una risorsa. Lasciamolo alla sue pagine web ufficiali e ufficiose dove si sente qualcuno, ma non nella realtà politica elettorale dove a moltissimi indipendentisti appare come : ” IL PROBLEMA PER IL VENETO INDIPENDENTE “.

      1. Busato anche se invitato non va proprio nelle televisioni locali…a che serve? quando il confronto sarà fra candidati leader per la regione se ne riparlerà, come ha detto chiaro e tondo lui stesso… duemilinitrecentomilaepassa veneti non si aspettano di vederlo sulla nostra scatola salottiera ma sanno che esiste tant’è vero che con Plebiscito l’hanno seguito… se allora hanno votato da dove l’hanno saputo che potevano farlo? non certo dai media, eppure…

      2. Caro Added, il problema per l’indipendenza è Zaia, perché molta gente, ascoltandolo parlare alla TV di indipendenza e autonomia (abbinando sempre i due termini, tanto per confondere le idee) con la bandiera di San Marco sullo sfondo, non capisce che sta facendo vuota propaganda e pensa invece che desideri sul serio l’indipendenza. Non pensa che Zaia dipende da un partito romano, qual è la Lega. Zaia, che dipende da un partito romano, può, a rigor di logica, desiderare l’indipendenza da Roma? Per coerenza, prima dovrebbe uscire dalla Lega, poi potrebbe anche parlare di indipendenza (e senza aggiungere la parola autonomia, che vuol dire tutt’altro).

  70. El stesso motivo che se a lega, quea de 22 ani fà coreva da sola a sta ora se gavaressimo desmentegà dei taliani.

  71. Secondo me Morosin sta sbagliando i conti, è una questione di logica:
    – correndo divisi (Busato e Morosin) si ha la matematica certezza di non riuscire a vincere le elezioni, i voti indipendentisti sono tanti ma non bastano se divisi per due;
    – correndo uniti si avrebbe la possibilità di vincerle, contando anche sull’effetto esplosivo di una lista unica per l’indipendenza;
    – ma qui viene il bello, se davvero si vuole l’indipendenza: UNA VOLTA VINTE LE ELEZIONI, SAREBBE INUTILE FARE UN REFERENDUM IN QUANTO I VENETI SI SAREBBERO GIA’ ESPRESSI SULL’INDIPENDENZA NEL VOTO PER LE REGIONALI! Senza contare che esiste già e si può sfruttare internazionalmente un referendum online.
    Ed è proprio qui che si capisce perché è il caso di votare Busato anziché Morosin.
    Cosa ne pensate?

  72. Busato e Morosin: due galli in un pollaio.
    Per il bene del VENETO entrambi dovrebbero fare un passo indietro, scegliere la via maestra (forse quella di Busato ???) e unirsi.
    Secondo me lasciamo Morosin Presidente del nuovo movimento unito (essendo più preparato politicamente, più carisma, ottimo comunicatore, ecc.), Busato temporanemante Vice (più giovane, fantastico tecnico, molto preparato, ecc….ha tutto il tempo per diventare Presidente), per il bene del nostro popolo.
    VENETO STATO SUBITO !!!

  73. Mi stupisco del movimento “INDIPENDENZA NOI VENETO” che appoggia Zaia: roba da matti !!!
    Zaia e la Lega non vogliono l’Indipendenza del Veneto.
    L’idea di Zaia è di chiedere ancora in ginocchio a Roma l’Autonomia (già bocciata 5 volte, l’ultima a gennaio 2015 !!!, cosa che il parlamento non ci concederà mai altrimenti la politica dovrà rivedere tutte le sue voci di spesa) per poi passare a chiedere l’Indipendenza…roba da matti !!!
    Sono 30 anni che la lega ci imbottisce le orecchie di Separatismo, Devolution, Federalismo, Padania Autonomia e cazzate varie…irrealizzabili con l’immobilismo di Roma.
    La Lega lombardocentrica (e Zaia lo sa bene) non può permettersi di perdere il Veneto come fonte di sostentamento finanziario, per questo motivo non appoggerà mai l’idea di un Veneto Stato Indipendente se non solo a parole.
    La Lega ha la necessità, come tutti i partiti italiani di sinistra/destra/5stelle, di non perdere i danari veneti…per questo ci vogliono schiavi e tartassati.
    Lo sanno bene le liste di Salvini per il Sud e Bossi & Fam.
    Per questo mi chiedo: come mai INDIPENDENZA NOI VENETO appoggia Zaia ??? Credo per promesse di “careghe” da una parte e lo scippo di elettori Indinpendentisti dall’altra.
    Elettori di sinistra-destra-5stelle-lega, ecc. pensate in grande e cioè ad una Repubblica Veneta membra dell’UE

  74. Io sto’ con MOROSIN ed INDIPENDENZA VENETA, sono stato più volte a convegni di Morosin e mi sembra persona capace e preparata come lo sono altre persone a lui vicine come il Dott. Favero e Pietro Bortolin. Io do’ piena fiducia a MOROSIN e sono convinto che questa sia la volta buona che riusciremo ad ottenere L’INDIPENDENZA e non la tanto amata autonomia leghista che da vent’anni parla parla ma non ha ottenuto nulla. WSM e VIVA MOROSIN

  75. Io ho più fiducia in Busato e nella strada che ha intrapreso, che secondo me è piu breve di quella di Morosin, però se i due si alleassero per le regionali supererebbero Zaia. Alla fine vogliono la stessa cosa, non capisco perchè devono stare divisi, e poi, in caso di vittoria, non servirebbe nemmeno un referendum consultivo per sapere che i veneti vogliono l’indipendenza perchè la maggioranza si sarebbe gia espressa a favore alle regionali.

    1. @Diego, quello che dici tu è semplice e di buonsenso, molti lo pensano, sottoscritto compreso. Purtroppo Morosin si è intestardito con la faccenda del referendum consultivo che mai si farà (io penso che sotto sotto non ci creda nemmeno lui…). È un vicolo cieco e se Morosin è onesto lo deve ammettere quanto prima possibile e deve farlo capire ai suoi militanti che pendono dalle sue labbra. Il popolo veneto saprà rendergli in questo modo 1.000 volte la gratitudine che ha in questo momento nei suoi confronti. Sinceramente non ha senso che sia Busato a fare un passo indietro, perché la strada tracciata dal referendum digitale che lui ha concepito e tracciato invece è in pieno svolgimento e dopo la recente certificazione internzionale del risultato si aprono scenari nuovi ed emozionanti. Per il bene di tutto il popolo veneto è fondamentale che Busato continui a seguire questo processo, a questo punto non avrebbe nessun senso abbandonarla solo per unirsi a Morosin ed ad un percorso che non fa intravedere realisticamente e pragmaticamente sbocchi concreti

      1. Per salvaguardare l’ego ( o vecchi rancori ingiustificabile visto la posta in gioco ) dei ” contendenti ” , nessuno deve desistere , neanche unirsi , ma solo allearsi . Poi raggiunto l’intento ( e l’unica possibilita per arrivarci ! ) , verebbe seguita la linea del primo nelle preferenze . Tutto questo ovviamente dichiarato a la luce del sole . Personalmente , io voto VenetoSi , ma sarei lo stesso contentissimo di ” dovere ” riconoscere Indipendenza Veneta ” pitost’ de nient ” Facciamo in modo di non piangere dopo sul latte versato con i se e i ma
        WSM

  76. Gianluca Busato 19% Alessio Morosin17% tot. 36% (Partito di Maggioranza)
    Zaia 32 %
    Il futuro è nelle nostre mani non facciamocelo scappare
    W L’INDIPENDENZA

  77. Io appoggio Gianluca Busato per le ottime motivazioni che Caterina ha già illustrato con dovizia di particolari 🙂

  78. FRATELLI VENETI, SENTO CHE MOLTI DI VOI, COME PURE IO, VORREBBERO L’UNIONE DI BUSATO E ALESSIO MOROSIN, CONCORDO IN PIENO BASTA CHE AL DUNQUE SIA ALESSIO A GUIDARE IL VENETO E NON BUSATO.
    W SAN MARCO, W IL VENETO INDIPENDENTE.

    1. Da quanto sento da ambienti indipendentisti molto informati, Busato può correre solamente da solo, perchè a Morosin farebbe perdere tanti più più voti di quanto potrebbe portarne.
      Nell’ambiente venetista Busato pare malvisto un po’ ovunque e i suoi adepti completamente ignorati.
      Lotte interne furibonde, tanti partiti scassati, nemici interni quasi ovunque la storia di questo politico è costelata da negatività. Busato pare importante solamente per poche decine di seguaci che non rinunciano a un posto politico in prima fila e infatti ha messo in lista perfino il fratello. In pratica votare per Busato è un voto buttato via.
      Invece quasi tutti si chiedono perchè Zaia non abbia voluto Morosin in squadra. Questo poteva essere un progetto apprezzato da noi elettori. Probabilmente Zaia ha i numeri per farcela da solo con l’altro grosso gruppo di indipendentisti :Indipendenti noi Veneto.

      1. Me ne guarderei bene dal dar credito ai “si dice” negli ambienti in generale, soprattutto se riferiti dai “ben informati”. Questo vale in tutti gli ambienti, ma soprattutto in quelli dove ci sono carrierismo, protagonismo e competizione reciproca, come l’ambiente dei politici. I cosiddetti “venetisti” ne fanno parte, volenti o nolenti. Non mi stupisce affatto che Busato sia malvisto nell’ambiente, perché con una iniziativa geniale come il referendum on-line del marzo 2014, merito nelle sue competenze di ingegnere informatico, ha ottenuto ciò che gli altri “venetisti” inseguivano da anni (e alcuni, come Morosin, inseguono tuttora, come se nulla fosse accaduto), ovvero quello che è il punto di partenza per ottenere l’indipendenza: il riconoscimento da parte di un Comitato di Osservatori Internazionali della volontà espressa dalla maggioranza del Popolo Veneto di voler l’indipendenza, di voler far rinascere la Repubblica Veneta, e dar quindi inizio al complesso iter diplomatico in ambito internazionale (appellandosi al diritto all’autodeterminazione- ius cogens) per ottenerla di fatto. Busato ci è riuscito, lasciando tutti di stucco. Da questo scaturisce, comprensibilmente, l’invidia. Quello per Busato non è affatto un voto perso, perché, se dovesse vincere, si darebbe un’accelerazione non da poco verso l’indipendenza, probabilmente di anni.

        1. Ma tu chi sei Roberto, che rispondi piccato a tutti ? Sei per caso Tiziano Busato, il fratello candidato pure lui nel partitino ” di Franceschiello ” ?
          Il referendum digitale non è merito dei Busato, ma di loro geniali collaboratori che hanno avuto l’idea , che oggi hanno da tempo abbandonato Busato al loro destino, e di tutti quelli che ci hanno messo tempo e denaro per distribuire le buste al posto di Busato mentre stava comodamente seduto davanti ai suoi computer.
          Come vanno le firme Roberto-Tiziano ? Ho sentito che siete circa a quota mille. Ne servono però dodicimila e il tempo è ormai agli sgoccioli.
          La vedo durissima per voi. Ma in fondo avete esattamente quanto meritate.

          1. Ti sbagli di grosso. Sono uno dei tantissimi veneti (probabilmente tutti) nauseati e spaventati dalla politica italiana. Non faccio e non ho mai fatto politica, e ho scoperto l’indipendentismo per caso, navigando in Internet. Cerco di informarmi e di ragionare con la mia testa. Cerco di attenermi ai fatti e di non dar credito ai “si dice”. Se rispondo ad alcuni commenti è perché mi sembrano frutto di disinformazione oppure di faziosità. Tutto qua. Non so tu da chi abbia sentito delle mille firme. Spero tanto che non sia vero perché quella di Busato, tra le personalità indipendentiste, mi sembra la più concreta e propositiva. Tutti gli altri mi pare che discorrano del sesso degli angeli mentre la sofferenza della gente aumenta ogni giorno che passa.

          2. Anch’io la vedo come ADDED. Troppo sopra le righe questo “Roberto”, per non essere direttamente interessato dalla competizione elettorale. Non so chi sia in realtà dietro lo pseudonimo di Roberto, ma qualcosa mi dice che il suo nome sia nella lista elettorale dei candidati di Busato, o forse il candidato presidente stesso. Se voi iscritti di Busato pensate di convincerci moltiplicandovi in cloni, avete decisamente sbagliato i conti.

          3. Per Luce. Ti ringrazio del complimento ma non sono presidente né candidato di niente, visto che alla mia età e nelle mie condizioni di salute l’unica attività che mi è concesso di fare è ragionare e dire la mia scrivendo. E’ poco ma bisogna sapersi accontentare.

  79. D’accordo nell’essere uniti per l’indipendenza ma il dopo è dopo, e verrà deciso in democrazia!!! Sia chi sarà alla guida del paese veneto sia di come.
    Mi fido poco di chi punta alla sedia e ha già deciso come spartire soldi tasse rapporti internazionale ecc… I voto i ragazzi di indipendenza veneta perché sono ragazzi come me che fanno le cose legalmente e quindi anche se con fatica ogni traguardo raggiunto è serio e riconosciuto da tutti anche dallo stato italiano!! Che poi il loro rappresentante sia morosin tanto meglio ma poco importa… Tanto è stato eletto democraticamente e deve solo rappresentare le idee di tutto il movimento non le sue fantasie o ambizioni al contrario di tutti gli altri!!!
    Ps votazioni on line ok ma con autenticazione personale reale e pubblica no a mo di farsa mediatica o colpo di stato De noaltri…facciamo le cose per bene. . Perché se uno fa un passo in avanti e poi tocca farne 3 indietro..

    1. Perchè, autenticazione da un comitato internazionale presieduto da un ex ambasciatore, più certificazione di una società informatica quotata in borsa, non ti bastano? Chi deve venire, papa Francesco, Obama, la Merkel o Gesù Cristo in persona a controllare i voti e autenticarli?
      Parliamo di brogli elettorali nelle passate elezioni italiane, o di altri stati, o nel passato referendum di indipendenza scozzese, nei seggi con le procedure istituzionali con la scheda di carta. Lì chi è che autentica i voti? Nessun responsabile?
      C’è ancora gente che ha diffidenza nel digitale, oggigiorno.
      Ragazzi, le procedure informatiche, se fatte bene, sono molto più sicure e affidabili di quelle tradizionali.

    2. Hai detto che “ogni traguardo raggiunto (dai “ragazzi di indipendenza veneta”) è serio e riconosciuto da tutti anche dallo stato italiano”. Quale traguardo raggiunto? Forse intendi l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della Legge n. 16 del 19 giugno 2014 su proposta del consigliere Valdegamberi (Indizione del referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto)? Quella è stata prontamente bocciata dallo Stato perché incostituzionale. Forse mi sono perso qualcosa. Spiegami anche a che cosa ti riferisci a proposito di “votazioni on line ok ma con autenticazione personale reale e pubblica no a mo di farsa mediatica o colpo di stato”. Forse ti riferisci al referendum del marzo 2014, monitorato e riconosciuto valido da un Comitato di Osservatori Internazionali? http://blog.plebiscito.eu/news/video-certificazione-internazionale-referendum-di-indipendenza-del-veneto-tutti-gli-interventi

  80. La casa nuova di zaia da 5 milionidi euro,, 200 ettari di vigneto a prosecco;conuna sola legisltura dapresidente dellaregione caspita ma che stipendio ee’????????????

  81. Prima pensa, poi parla, perché le parole poco pensate, valgono poco.
    Le teste di legno fanno solo baccano e dicono cose senza capo ne coda.
    il poeta- scrittore Guiciardini (1500 giù di lì) diceva una grande verità che persiste ancora nel terzo millennio: «Non vi è peggio di una persona ignorante, che crede di essere intelligente !»
    Ignorante è il participio presente del verbo ignorare (ossia colui che non conosce), mentre, intelligente è il participio presente del verbo intelligere ( ossia colui che conosce e che è competente).
    Ho scritto quanto sopra nella speranza di convertire qualcuno al risparmio di carta e spazio sui siti del Web.

  82. FRATELLI VENETI, IN QUESTI GIORNI SE NE SONO VISTE DI TUTTI I COLORI PUR DI ARRIVARE A DIVENTARE GOVERNATORE DEL VENETO. MOLTE SONO LE COSE CHE CI HANNO DAVVERO FATTO ARRABBIARE MA ALLA FINE NON NE VALE LA PENA CREDETEMI. L-UNICA COSA CHE DOBBIAMO FARE E LA STIAMO FACENDO, E’ CHE TUTTI I PURI VENETI DI CUORE VOTINO IN MASSA ALESSIO MOROSIN E NON ALTRI CHE DA UNA PARTE HANNO FATTO TANTISSIME PROMESSE OTTENENDO SOLO PER LORO RISULTATI, NON CERTO PER NOI POPOLO, DALL’ALTRA PARTE CANDIDATI CHE SPERANO DI RAGGIUNGERE IL “TRONO” PER POTER RIEMPIRE LE LORO TASCHE A DISCAPITO DI NOI POPOLO CONTINUANDO, ANCHE LORO, A PROMETTERE SENZA DARE NULLA DI VERO MA SFRUTTANDO ANCORA IL POPOLO SOVRANO. A PROPOSITO DI SOVRANITÀ, NEL CORSO DELLA STORIA MOLTI SONO I POPOLI CHE SI SONO APPELLATI ALLA SOVRANITÀ DEI POPOLI E DA ALLORA SONO NATI BEN 200 NUOVI STATI ORA FINALMENTE LIBERI DI DECIDERE. SE A PARTE LA GRAN MASSA DI POPOLO DI INDIPENDENZA VENETA, SEMPRE PRESENTE AD OGNI NOSTRA SERATA INFORMATIVA E MANIFESTAZIONI, VENISTE ANCHE VOI “VENETI” CHE VI ILLUDETE CHE VI SIANO ALTRE STRADE PER RAGGIUNGERE IL, DA TUTTI, SOGNATO ED ORA PALPABILE TRAGUARDO, VI RENDERETE DI CERTO CONTO CHE L’UNICA STRADA E’ QUELLA TRACCIATA DA ALESSIO MOROSIN.
    GIOVEDÌ, ALLE 20,30, ALL’HOTEL VILLA FIORITA DI MONASTIER DI TREVISO C’E’ UN INCONTRO CON ALESSIO MOROSIN ED ALTRI ORATORI, APERTO A TUTTI, VENITE IN MASSA E VI ACCORGERETE CHE LA VERITÀ STA CON NOI E NON BISOGNA PERCORRERE ALTRE STRADE.
    W SAN MARCO W ALESSIO MOROSIN W IL VENETO INDIPENDENTE W NOI VENETI.

    1. Se con il frigo pieno tua moglie, invece di preparare la cena, ti dicesse: “Maurizio, c’è da fare la spesa, non c’è niente da mangiare” e continuasse a ripetertelo, tu cosa penseresti di lei? Ecco, i veneti, ancora l’anno scorso, hanno dichiarato in larga maggioranza di voler l’indipendenza, grazie a un referendum organizzato da Busato. Quel referendum è stato monitorato e certificato da un Comitato di Osservatori Internazionali. La materia prima per ottenere l’indipendenza dunque c’è. Il frigo è pieno. Ora bisogna lavorare quella materia prima, bisogna trasformarla in vera indipendenza. Non è facile, bisogna impegnarsi. Ma Morosin continua a ripetere che bisogna fare un referendum.

      1. Se è davvero così e Morosin continua ancora per la sua strada, bisogna parlarSI chiaro.
        Si dirà a Morosin: visto che hai un seguito importante, visto che tutti vogliono il bene del Veneto, visto che il referendum di Busato è stato riconosciuto e fattibile, ecc…ti lasciamo la presidenza, sarai il nostro portabandiera ma tutti dobbiamo convogliare le nostre energie sul progetto di Busato.
        Busato intelligente com’è, capirà che ha avuto l’idea vincente e tutti la seguiranno; capirà che per il bene del popolo Veneto lasciare temporaneamente lo scranno e unire le forze per la nostra libertà…non ha prezzo !
        Abbandoniamo qualsiasi prevaricazione o puntilio…
        UNITI SI VINCE DIVISI SI PERDE !!!

  83. L’istituzione piú alta di un popolo è la sovranità popolare e non chi lo rappresenta, ed il popolo veneto si è già espresso l’anno scorso con l’ottimo risultato del referendum digitale. Rifare il referendum come propone Morosin significa considerare i veneti degli stupidi. Ma quante volte volete chiedere loro la stessa cosa? Possibile che nel 2015 con le tecnologie esistenti si pretendi che un cittadino si rechi a votare depositando un pezzo di carta, quando da casa e senza possibilità di brogli può esprimere la sua volontà ugualmente. Ha ragione Gianluca; i veneti si son già espressi l’Ocse ha già certificato i risultati . Ora basta che la massima autorità del Veneto dichiari l’indipendenza e questo lo può fare solo Busato. Renzo

  84. FRATELLO ROBERTO, SAREI LIETO SE TU ACCETTASTI UN INCONTRO, IO SONO A RONCADE 3495967919 SE VUOI A ME VA BENE ANCHE UNA TELEFONATA.

  85. MAGARI SE ALL’INCONTRO, PACIFICO, CI FOSSERO ANCHE: DAVIDE;FABIO 2989; CATERINA; LUIGI; GIGI; GIANNI E CHI SI FIRMA VENETO INDIPENDENTE, MAGARI DAVANTI AD UNA PIZZA O UNA BELLA PASTA ASCIUTTA E UN BUON BICCHIERE DI VINO, LA SERATA DIVENTEREBBE DI CERTO BELLISSIMA E SICURAMENTE IMPORTANTE NON SOLO PER NOI MA PER MOLTI CHE LEGGEREBBERO IL RISULTATO DELLA SERATA, CHE NE DITE?

  86. Mi dispiace per Busato che non potrà candidarsi alle regionali e ancor di più per il suo EROICO gruppo.
    Persa una battaglia ci si ricompatta e si punta con più forza alla meta: l’INDIPENDENZA.

    Ora auguro che tutto il Popolo Veneto si coalizzi e voti INDIPENDENZA VENETA, unico vero baluardo contro il fallimento della politica italiana.

  87. VEDO, CON ESTREMO MIO DISPIACERE CHE, IL MIO INVITO FATTO NON HA DATO I SUOI FRUTTI.
    PECCATO. IO COMUNQUE INSISTO. PER CHI VUOLE RIPETO IL CELL E’ 3495967919.

  88. Ti chiedo scusa Maurizio Brombin, ma non seguivo questa pagina più o meno dal mio ultimo commento. 1) Sono stato oberato di lavoro quindi avevo pochissimo tempo per seguire tutto. 2) Sono rimasto parecchio deluso dall’ennesimo gioco sporco dei poteri forti che ha escluso FN. Aveva presentato tutte le firme certificate dai vari uffici elettorali dei vari comuni, ma chissà come mai la corte d’appello ne ha dichiarate 800 non valide! Lo stesso avvenuto per le amministrative di Venezia, però poi c’è stato lo scandalo quasi subito insabbiato di una lista che ha presentato firme false di avvocati e nessuno ha detto niente. Quindi la voglia di seguire queste elezioni tarocche è scesa sotto le scarpe…

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