Secondo una ricerca britannica, il prezzo di vendita di un’auto si svaluterebbe fino a 2.260 euro, se il proprietario ha l’abitudine di fumarci all’interno.
Le auto dei non fumatori sono sempre ben indicate nelle inserzioni, almeno in Gran Bretagna. E ora si scopre che non si tratta di un vezzo: chi continua a fumare in macchina, nonostante l’eliminazione, ormai generalizzata, di posacenere e accendini a incandescenza tra le dotazioni di serie, crea un danno al proprio portafogli che, secondo il magazine inglese Carbuyer, può arrivare a 2000 sterline, cioè 2260 euro.
Per gli esperti interpellati, la cifra rappresenta il deprezzamento aggiuntivo che caratterizza la valutazione come usato delle vetture di chi non rinuncia alla sigaretta anche quando è al volante o la consente ai passeggeri: un’abitudine che finisce per danneggiare l’abitacolo e i diversi rivestimenti (tappeti, sedili, pannelli porta, cielo), non solo con la cenere, ma anche con il tipico cattivo odore dell’ambiente dove si fuma.
Carbuyer ha interpellato oltre 6.000 automobilisti e l’87% – una percentuale davvero elevata per una ricerca online – ha affermato che non acquisterebbe mai una vettura di seconda mano che sia stata di proprietà di un fumatore.
Con oltre 30 milioni di auto in circolazione sull’isola e circa 7,6 milioni di persone che non rinunciano a fumare nei luoghi, come l’abitacolo della propria auto, in cui il “vizio” è ancora tollerato, il magazine ha calcolato un danno complessivo per il valore del “capitale”, rappresentato dal deprezzamento delle quattro ruote, che si aggira attorno ai 10 miliardi di euro.
Come hanno sottolineato molti concessionari e specialisti in auto usate interpellati, il ripristino di una vettura “invasa” dal fumo e dalle tante altre sostanze emesse nella combustione della sigaretta è possibile, ma richiede interventi radicali – oltre che sulle tappezzerie anche sull’impianto di climatizzazione – che sono costosi, nell’ordine di diverse centinaia di sterline, senza garantire risultati certi.
