Il 3 aprile 1968 debuttava nelle sale americane il film 2001: Odissea nello spazio, uno dei capolavori di Stanley Kubrick, mentre il 3 aprile 1973 l’ingegnere della Motorola Martin Cooper fece la prima telefonata con un apparecchio cellulare.
Dopo l’anteprima a Washington, il 2 aprile del 1968, usciva negli Stati Uniti il giorno dopo, esattamente cinquant’anni fa, “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, uno dei capolavori della storia del cinema, arrivato in Italia il successivo 12 dicembre. Per l’occasione, Warner Bros ha diffuso il trailer originale del film, mentre il Festival di Cannes renderà omaggio al regista e alla sua pellicola, il 12 maggio, presentando in anteprima mondiale una versione non modificata in 70 millimetri, che arriverà poi nelle sale americane il 18 maggio.
Cinque anni dopo, il 3 aprile del 1973, a New York l’ingegnere della Motorola Martin Cooper fece la prima telefonata da rete cellulare, inaugurando l’era dei telefonini. Col suo “telefonone” (grande più o meno come una scarpa) chiamò l’amico e rivale della Bell Laboratories AT&T, Joe Engel, che lavorava nella sua stessa direzione per comunicargli: «Alla Motorola ce l’abbiamo fatta, la telefonia cellulare è una realtà».
Ma da quel giorno, servirono dieci anni e un investimento di un milione di dollari per mettere a punto il DynaTAC, acronimo di Dynamic Adaptive Total Area Coverage, considerato il primo telefonino di sempre, anche in questo caso di dimensioni notevoli per gli standard attuali: pesava un chilo, non aveva lo schermo, la batteria non riusciva a resistere per più di mezz’ora, la ricarica durava uno sproposito e il prezzo era di 4000 dollari.
Quando comparve sugli scaffali dei negozi, nel 1983, cominciò a diffondersi tra le persone più abbienti, che lo sfoggiavano come uno status symbol e ci vollero sette anni per raggiungere il primo milione di utenti, ma da allora – grazie a uno sviluppo velocissimo – il telefonino è diventato di massa e ha letteralmente invaso il mondo. QUI una breve storia del cellulare in 16 modelli.
